Piccola, leggera, a motore centrale posteriore: sarebbe bastato questo per fare della MG F una leggenda del livello della Mazda MX-5; se non superiore, al di là della questione del design, che comunque non è male per niente. Dalla sua aveva anche il passaporto giusto, quello inglese, patria indiscussa per questo genere di macchine. Proprio qui però si trova anche il rovescio della medaglia: in UK hanno una concezione fantastica (dal punto di vista degli appassionati) dell’automobile, ma storicamente non riescono a metterla in pratica poi tanto bene. Il motivo? Qualità appena discreta, scarsa attenzione al lato dell’industrializzazione e, in generale, un modello di business che ha portato tutti i marchi british in mani straniere o, peggio, all’oblio: Aston Martin, Austin, Bentley, Jaguar, Land Rover, MINI, Rover, etc.. Ma torniamo a lei, a questa spider che sarebbe dovuta nascere anche prima della Mazda MX-5, se non fosse stata rallentata da mille problemi societari…

1985, i primi bozzetti

Nel 1985 il marchio MG è nell’orbita Austin Rover e il management comincia a pensare, senza molta convinzione a dir la verità, di rilanciare l’immagine del marchio con una piccola spider. I progettisti raccolgono l’idea con entusiasmo e in poco tempo danno alla luce il prototipo MG F-16 (nome minaccioso, bisogna ammetterlo), con motore anteriore. Tuttavia, il sogno si infrange ben presto, perché il progetto viene considerato non prioritario per un’azienda con i conti già in crisi; nel 1988, però, si conclude la cessione alla British Aerospace, che già nel 1989 dà il via libera alla spider. Nel frattempo, però, proprio nel 1989 arrivano sul mercato i giapponesi con un modello che è destinato a fare la storia: la già citata Mazda MX-5. 

Il risultato supera le risorse investite

Poco male, gli inglesi non si scoraggiano e, con la “scusa” della spiderina creano la divisione Rover Special Projects. Il primo, importante step riguarda la scelta della configurazione: i responsabili dello sviluppo tecnico presentano ai dirigenti tre basi, con tre schemi meccanici differenti, fra cui scegliere: motore e trazione anteriori, motore anteriore e trazione posteriore, “tuttodietro”. Vince l’ultima. Siamo nel 1991. Segni particolari: il budget a disposizione è da minimo storico, quindi la prima e più ovvia scelta è quella di sfruttare gran parte della componentistica Rover, a partire dal motore 1.8 della serie K, disponibile con 120 o 145 CV (nel 2001 arriva anche un 1.6 da 112 CV, portato a 160 CV per l’edizione limitata Trophy 160SE). In ogni caso, il risultato ottenuto con la MGF è sicuramente superiore alla somma dei singoli fattori utilizzati per realizzarla.

Il debutto nel 1995

Risparmio, si è detto. Ciò non impedisce agli ingegneri inglesi di estendere anche alla MGF qualcosa di molto particolare ed efficace nel reparto sospensioni, che hanno già implementato sulla Metro: il sistema Hydragas, che mette in connessione tra loro gli ammortizzatori e permette di regolare al meglio lo smorzamento. La macchina effettivamente è ben riuscita, dal punto di vista dell’handling; le curve, meglio se medio-lente, sono il suo pane e il sovrasterzo è una gradevole costante, senza però innescare ansia. Ansia, questa sì, che viene fuori sul bagnato, dove le reazioni tendono invece a essere un bel po’ più brusche. Sorprende invece il comfort, per il genere di auto, grazie proprio alle sospensioni Hydragas. 

Qualità, il suo punto debole

Come già scritto, le scarse risorse economiche (e un po’ anche la “tradizione” inglese, non proprio fortissima) non possono non ripercuotersi sulla qualità della macchina. Da un lato, i materiali sono sul filo della sufficienza, ma a lasciare ancora più perplessi sono il design assolutamente anonimo dell’interno e l’affidabilità a dir poco precaria, fatto salvo il robusto 1.8 in alluminio. 

Nel 2001 la MG TF, prima di diventare cinese

Nel corso degli anni, la MGF viene leggermente ritoccata e migliorata, ma il grande step evolutivo è del 2001, quando viene lanciata la MG TF. Le modifiche sono pesanti e una delle più importanti è l’abbandono delle sospensioni Hydragas in favore di più tradizionali molle. Viene inoltre incrementata del 20% la rigidità torsionale del telaio, mentre il design è aggiornato sia davanti sia dietro. La MG TF viene prodotta fino al 2005, quando MG Rover fallisce, ma la macchina “resuscita” per mano della cinese Nanjing Automobile Group, che rileva le macerie di MG Rover nel 2007 e allestisce una piccola linea di produzione a Longbridge, UK, per il mercato europeo. Il tutto ha inizio ad agosto del 2008 e nel 2009 è già finito, a causa dello scarso successo dell’operazione. 

Fotogallery: MG MGF, le foto storiche