Tempi duri per i sudditi del Regno di Sua Maestà. Non solo per le incertezze e difficoltà legate a Brexit, ma anche per l’inatteso abbandono di un’icona del design automobilistico britannico: martedì 4 giugno ha annunciato le proprie dimissioni Ian Callum, storico capo dello stile per Jaguar, che dal 1 luglio abbandonerà la direzione del centro design dopo averlo diretto per 20 anni.
Per la casa inglese è un mezzo terremoto, considerato l’impatto che Callum ha avuto dal suo arrivo nel 1999, quando ha riportato al passo con i tempi lo stile di un marchio che a fine anni ‘90 era la pallida copia di quello che era 30 o 40 anni prima.
Dalle utilitarie ad Aston Martin
Iam Callum nasce il 1954 a Dumfries, in Scozia, all’interno di una famiglia che sembra assai votata al design automobilistico: suo fratello minore Moray è il numero due dello stile per Ford. Callum studia Design dei Trasporti e poi si iscrive al Royal College Art di Londra, dove ottiene un master in Design dell’Autoveicolo.
Il suo primo lavoro di una certa importanza è alla Ford, dal 1979. Qui resta 11 anni, prima di accettare la “corte” di TWR, costruttore inglese noto per i due successi alla 24 Ore di Le Mans (nel 1996 e 1997) e la partecipazione al campionato Formula 1. TWR aveva anche una divisione design, diretta proprio da Callum, ed è proprio il designer a occuparsi dello stile per Aston Martin, curando lo sviluppo delle DB7, Vanquish e DB9.
Nel momento peggiore per Jaguar
Nel 1999 passa a Jaguar, dove arriva quando il marchio inglese è di proprietà di Ford. Non nel momento migliore della sua storia, in altri termini, tanto è vero che proprio nel 1999 viene introdotta la S-Type, un modello decisamente poco fortunato che non riesce nel compito di risollevare la casa del Giaguaro, scossa anche dall’improvvisa scomparsa del capo dello stile Geoff Lawson.
Callum ne prende il posto e si trova subito fra le “mani” il progetto di una berlina più corta ed economica, la X-Type, ricordata come la prima Jaguar a trazione anteriore (debutta nel 2001). Il designer non riesce a fare di quest’auto un successo, ma può iniziare a lavorare in una condizione a lui favorevole: lo stile della casa inglese è tutto da ricostruire e quindi Callum ha carta bianca.
Cosa bolle in pentola per Jaguar?
Il suo merito? Il coraggio
Al designer va dato il merito di aver osato, perché dopo la concept car F-Type del 2000 (una spider con linee morbide e ispirate al passato) cambia del tutto registro e regala a Jaguar una personalità nuova.
Il suo manifesto è la C-XF del 2007, il prototipo che anticipa lo stile della XF: ha linee più decise, tagli netti e un aspetto lontano dalla tradizione per il marchio inglese, fatto di linee morbide e arrotondata. La XF, del 2008, sostituisce la S-Type, ma i due modelli sembrano lontani decenni da tanto sono diversi: la S-Type infatti guarda al passato ed è molto legata alla tradizione, mentre la XF è una quattro porte più dinamica che “svecchia” di colpo l’immagine della casa inglese.
Callum fa lo stesso anche con l’ammiraglia XJ: l’ottava generazione del 2009 non ha nulla in comune con quelle precedenti, perché ha un aspetto deciso con linee tese.
Le sfide di SUV e elettrica
Di grande impatto è anche la C-X75 del 2010, una coupé ad altissime prestazioni che evolve i tratti di stile portati all’esordio dalla C-XF: ha fari ancora più rastremati, linee tese e una mascherina più ampia. Il suo stile viene ripreso dalla F-Type del 2013, una granturismo che a distanza di quasi 7 anni è ancora fresca e attuale.
Callum ed i suoi collaboratori si trovano poi a dover disegnare il primo SUV della casa inglese (la F-Pace del 2016) e anche la prima elettrica (la I-Pace del 2018), due vetture che non tradiscono lo spirito di Jaguar pur essendo inedite.
Sono fra gli ultimi progetti di Callum, che verrà sostituito da Julian Thomson, alla Jaguar dal 2000, dov’è arrivato dopo esperienze alle Ford, Lotus e Volkswagen.