Dietro l'aggettivo "sostenibile" si celano concetti molto più complessi e articolati di quelli che riguardano la sola lotta alle emissioni, di per sé già complicata. Rendere una produzione sostenibile significa anche garantirne la compatibilità non soltanto ambientale ma anche sociale e culturale, e coinvolgere altri principi come il rispetto del territorio, l'inclusività e i diritti umani. Ecco perché alcune filiere in particolare richiedono politiche più articolate per arrivare all'obiettivo di potersi considerare davvero sostenibili.

Si parla molto della filiera delle batterie, ma non meno sensibile al tema è quella dei pneumatici, in cui molti costruttori hanno stabilito precise regole per tutta la catena di approvvigionamento. Tra cui la coreana Hankook, che ora annuncia i suoi piani a medio e lungo termine.

Le regole per la gomma green

Hankook fa parte della Global Platform for Sustainable Natural Rubber (GPSNR), una piattaforma internazionale che riunisce costruttori e aziende e definisce standard comuni di sostenibilità per tutte le fasi della "catena del valore" della gomma naturale, materiale base per la realizzazione dei pneumatici. Al momento, alla piattaforma aderiscono aziende che totalizzano circa la metà della domanda mondiale di gomma naturale.

Hankook annuncia i piani per la filiera della gomma naturale

Con questo strumento, tutte le aziende della filiera, dai fornitori alle aziende attive nella trasformazione della materia prima, hanno a disposizione parametri di riferimento che riguardano tanto la qualità del prodotto quanto i criteri di rispetto dell'ambiente e del lavoro iniziando proprio dall'osservanza di leggi locali e internazionali circa i diritti umani, tutela delle etnie, prevenzione della contaminazione del suolo e del consumo di risorse naturali.

Riforestazione e trasparenza

Sulla base di questi standard, Hankook ha definito una propria politica e stabilito aree di intervento prioritarie su cui lavorare con i partner: ad esempio, assumendosi l'impegno non soltanto di contrastare la deforestazione, ma di invertire il processo favorendo l'espansione delle aree verdi sacrificate da politiche agricole aggressive.

In questo modo, si ottiene il doppio obiettivo di favorire la tutela dell'ambiente e la ripopolazione di flora e fauna e al tempo stesso guadagnare crediti nel bilanciamento della CO2 prodotta dai processi industriali, un tema su cui tutte all'industria automotive e non soltanto è oggi è molto sensibile. In sintesi, piantale alberi che assorbano non solo virtualmente le emissioni industriali che non si possono annullare.

Ulteriore impegno è stato annunciato nel garantire una maggior trasparenza di tutta la catena, verificando e certificando i processi, ma anche sostenendo la formazione tecnica dei piccoli agricoltori nelle zone meno sviluppate che contribuiscono alla produzione complessiva. Il costruttore effettuerà ogni due anni, e in futuro anche in più frequentemente, nuove verifiche sulla condotta delle aziende partner e della loro conformità ai parametri richiesti.