La
crisi economica, particolarmente forte in Europa, fa sentire i suoi effetti anche su alcune certezze del passato. E quando si parla di "certezze" nel mondo dell'auto è inevitabile il rifermento alla bestseller
Golf, un modello sostanzialmente sempre fedele alla
formula originaria da quasi quarant'anni il cui nome ha quasi la forza di un brand autonomo. Osservare quel che succede alle vicende di mercato della
nuova Golf, la settima della serie, può dare un'idea della mutata situazione rispetto al passato.
RESTA LA PRIMA IN EUROPA
Innanzi tutto, vale un concetto di fondo: nei momenti di crisi, chi acquista preferisce spesso non rischiare, e puntare sulle certezze consolidate. Pur nel
calo generale delle vendite nel mercato europeo, stimato intorno al
20% per quest'anno, e pur con una flessione simile rispetto all'anno precedente, la
Golf mantiene stabilmente la
leadership delle vendite distanziando ampiamente le vetture che seguono, come
Ford Fiesta e
Opel Corsa. Un risultato che non è soltanto legato alla maggior forza del mercato tedesco: in Italia, ad esempio, la
Golf risulta stabilmente la vettura
con motore a gasolio più venduta del mercato. L'arrivo della
nuova Golf sembra non aver causato particolari cali di vendite dovuti al cambio di generazione.
VERSIONI D'ATTACCO AL LANCIO PER ESSERE COMPETITIVA
Un tempo la Golf era uno di quei modelli che non aveva bisogno né di particolari promozioni, né di un controllo attento dei prezzi: la posizione sul mercato, l'immagine di qualità e l'attesa da parte dei potenziali clienti, alcuni dei quali già possessori di una
Golf del modello precedente bastavano per fare da
traino al modello nuovo. Con la
nuova Golf i tempi sono cambiati e si assiste alla presenza di
campagne pubblicitarie televisive, radiofoniche e sul web che puntano il proprio messaggio anche sul
prezzo di attacco della versione
1.2 TSI Trendline 3 porte. Come a dire: la
nuova Golf è migliorata, ma il prezzo è competitivo: da 17.800 euro. E non è escluso che, dopo la presentazione al porte aperte del prossimo week-end (10-11 novembre), non comincino ad arrivare le prime promozioni, legate ad esempio a formule vantaggiose di rateazione o noleggio. D'altra parte, pur mantenendo il primato, la
nuova Golf deve affrontare un mercato in grave difficoltà.
SFIDA AI SEGMENTI SUPERIORI, GUARDANDOSI DALLE "PICCOLE"
Date le mutate condizioni economiche, la
nuova Golf dovrà quindi affrontare nuovi scenari. Ad esempio, il mantenimento di prezzi analoghi a quelli del modello precedente, con un
aumento generale della qualità, porta la
nuova Golf a diventare un modello concorrenziale con le recenti proposte del segmento C-Premium, tra cui la "cugina" nuova Audi A3, la nuova Mercedes Classe A e la BMW Serie 1, l'unica con trazione posteriore: queste ultime si propongono con prezzi concorrenziali rispetto al passato, ma sempre piuttosto elevati. Dall'altra parte, la presenza di
alcune versioni d'attacco della nuova Golf fin dal lancio mostrano una certa preoccupazione non solo riguardo a concorrenti "alla moda" nel segmento C, come le recentissime crossover compatte (capitanate dalla "rivelazione" Nissan Qashqai), ma anche dalle nuove proposte del segmento B, vetture di circa 4 metri di lunghezza dalla qualità costruttiva in crescita, che stanno sempre più svolgendo il ruolo di prima auto di famiglia: tra queste, la stessa Volkswagen Polo e le citate Fiesta e Corsa, ma anche le recenti proposte francesi nuova Renault Clio e Peugeot 208, quest'ultima protagonista di un deciso balzo nelle
vendite già al suo debutto. Insomma: per mantenere la leadership, alla
nuova Golf non basta più il nome e la qualità del prodotto, ma, in un mercato in crisi, servono anche attente
politiche di marketing.