Pesa di meno, occupa meno spazio, non compromette l'estetica della carrozzeria ed è molto più efficace per la protezione dalle intemperie. Parliamo di
hard top ripiegabili per auto sportive. E parliamo di quello ideato dalla Ferrari per la nuovissima
458 Spider, che sembra essere l'uovo di colombo dei tetti apribili, ovvero il primo sistema in grado di unire i vantaggi dell'hard top con quelli della capote in tela. Tanto da rendere quest'ultima una soluzione definitivamente superata, per lo meno dalle parti di Maranello. Parola di
Roberto Fedeli, Direttore Tecnico del Cavallino, che a margine della presentazione della 458 Italia, in corso in queste ore a Reggio Emilia, ha dichiarato senza giri di parole
"la capote in tela è morta".
NON SI TORNA INDIETRO
Un'affermazione così forte dovrà essere digerita anche dai puristi del concetto di spider che fu, con quelle cappottine approssimative, fatte per essere essenzialmente aperte. Perché non è solo una dichiarazione, ma un orientamento
destinato a fare scuola nella progettazione di sportive "scoperte" e due posti secchi che fino ad oggi sembravano immuni dai dettami del marketing. Anche perché una volta trovata la
soluzione tecnica che permette il salto di qualità (desiderato dai clienti) nel modo di vivere la spider e che non pregiudica le prestazioni, anzi, addirittura le migliora (com'è il caso della
458 Spider), non si torna più indietro.
I NUMERI CHE SEGNANO LA SVOLTA
E allora, in attesa di fornirvi le nostre impressioni di guida della
Ferrari 458 Spider, vi ricordiamo i numeri salienti del suo hard top, orgoglio degli ingegneri del Cavallino. 14 sono i secondi che impiega per aprirsi o chiudersi, ribaldatandosi e ripiegandosi su se stesso dietro le pinne che sovrastano l'abitacolo; 50 sono i kg di incremento di peso rispetto alle versione coupé (la differenza fra la vecchia 430 e la 430 Spider era di 70kg).
25 sono invece i kg in meno rispetto al sistema con soft top. Alla progettazione di questo tetto si lavora dal 2005, ovvero da quando è iniziato lo sviluppo della 458. Perché, lo ricordiamo, a dispetto dell'ordine di introduzione sul mercato,
Ferrari parte sempre dallo sviluppo della carrozzeria "Spider" dei suoi modelli in virtù delle maggiori criticità telaistiche da risolvere in tema di rigidità torsionale e sicurezza. E, ulteriore curiosità, la soluzione tecnica trovata per il tetto della 458 Spider era pronta nel cassetto prima che venisse presentata la stessa Ferrari California, la prima coupé-cabriolet del Cavallino. Evidentemente i tempi per applicarla ad una V8 Spider purosangue non erano ancora maturi. Ma oggi lo sono.