La Porsche Cayenne non può e non deve essere solo un SUV di lusso con cui scorrazzare per la città o farsi vedere nei luoghi alla moda. Il suo spirito profondo è infatti più multiforme di quanto non le venga attribuito da coloro che la vedono solo sfrecciare a fianco delle loro vetture o, purtroppo, parcheggiata malamente a occupare due posti auto. Per capire un po" meglio l"anima della Cayenne abbiamo quindi deciso di immedesimarci in un fortunato cliente tipo che decide di passare il più classico fine settimana sulla neve a Madonna di Campiglio. Per raggiungere la famosa località dolomitica e le sue piste da sci abbiamo scelto una Porsche Cayenne Diesel Tiptronic, vettura che avrebbe di certo riempito d"orgoglio lo stesso Rudolf Diesel. Il dato più interessante è che siamo riusciti a utilizzarla nell"ambiente più consono alle sue non indifferenti doti di fuoristrada, fatto di neve, ghiaccio e fango.

UNA CAYENNE GIALLA ALLA WINTER MARATHON

L"occasione perfetta per fare un test completo della Porsche Cayenne è stata la Winter Marathon 2012, una gara di regolarità per auto d"epoca che parte da Madonna di Campiglio (TN) e qui torna in giornata dopo un tragitto di 400 km fra i più bei valichi alpini e dolomitici. Con un pizzico di fortuna siamo stati in grado di guidare questo sorprendente SUV a gasolio in varie condizioni climatiche e di fondo stradale, visto che nei tre giorni di prova abbiamo incontrato sole, pioggia fine e nevicata abbondante, passando dall"autostrada alla statale per finire sulle stradine che portano fra i boschi. La Porsche Cayenne Diesel Tiptronic ha un prezzo di listino di 63.601 euro, ma il prezzo del nostro esemplare supera gli 80.000 euro per una serie di equipaggiamenti opzionali che partono proprio dal curioso colore di carrozzeria: Giallo sabbia (2.420 euro). A questo si aggiungono i cerchi Cayenne S III da 18" (363 euro) calzati da pneumatici invernali Pirelli Scorpion Ice&Snow 255/55R18 109H runflat, i fari anteriori bi-xenon con PDSL (1.742 euro) e il Park assist anteriore e posteriore (895 euro), solo per rimanere agli esterni. Non manca neppure il parabrezza riscaldato, una vera gioia quando il termometro scende sotto zero o la neve si accumula, il tetto apribile, il portellone automatico, le sospensioni pneumatiche con sistema di regolazione dell"assetto PASM (3.557 euro) e l"utilissimo Adaptive Cruise Control.

SUV D"ALTO BORDO

Dobbiamo ammettere che la prima impressione che abbiamo avuto guardando la nostra Cayenne gialla non è stata delle migliori, visto soprattutto che manca l"abitudine ad una tinta così squillante su di un mezzo lungo 4,85, largo 1,94 e alto 1,70 metri. Si tratta di un colore che non piace a tutti e ci pare riservato a chi vuole distinguersi ad ogni costo, rifiuta l"understatement e non teme i giudizi altrui. Certo è che la tinta "sabbia" spicca bene sul bianco panorama invernale di alta montagna. Il resto dello stile Cayenne è quello noto, alleggerito rispetto alla prima serie e ormai appartenente al panorama dei classici SUV d"alto livello, assieme alle "cugine" Audi Q7, BMW X5, Jeep Grand Cherokee, Mercedes Classe M e Range Rover Sport. Il giudizio estetico è del tutto personale, ma definirla brutta è proprio difficile. Basta avere fra le mani la chiave d"apertura e avviamento per capire che qui si fa sul serio e che sulla qualità non si transige: la curiosa forma ad "automobilina" (uguale a quella della Panamera) non fa perdere di vista il peso e la bella sensazione tattile del telecomando, solido e piacevole come la presa della maniglia della portiera, che ci trasporta in un ambiente molto esclusivo.

LA CABINA DI PILOTAGGIO

Quando salgono a bordo di una Porsche come questa anche i palati più raffinati faticano a trovare difetti evidenti o particolari scivolate di stile, visto che tutto dentro la Cayenne pare fatto apposta per appagare i sensi. Non c"è forse la lineare eleganza delle Range Rover o l"algida razionalità delle BMW, ma di certo l"impronta sportiva e funzionale c"è tutta. Pilota e passeggero anteriore sono infatti accolti in un abitacolo avvolgente e rassicurante che contrappone ad una plancia relativamente semplice una console centrale appoggiata sul massiccio tunnel. L"insieme di finiture metalliche, pulsanti a perdita d"occhio (ne abbiamo contati quasi 60 a portata del guidatore), imponente leva cambio e doppia maniglia di sostegno, si sposa alla perfezione con i comodi e sedili in pelle a regolazione elettrica. Non mancano neppure quei dettagli che i clienti Porsche conoscono e amano, come il blocchetto d"accensione a sinistra del volante e la strumentazione a 5 elementi circolari con grande contagiri centrale. Chi non è abituato ad un simile trionfo di tasti e comandi deve prendersi qualche minuto prima di partire per studiare la disposizione dei controlli principali, soprattutto quelli della climatizzazione e del navigatore, dotato anche di touchscreen. I passeggeri posteriori stanno comodi e il loro accesso a è anche migliore rispetto a quelli davanti per via dell"alta soglia superiore, mentre il bagagliaio di buona capienza diventa ancor più accessibile abbassando al massimo l"assetto delle sospensioni pneumatiche.

IL BELLO DEL GASOLIO

Se a qualcuno fosse rimasto qualche dubbio sull"opportunità di spendere quasi 80.000 euro per un SUV a gasolio come questo consigliamo di girare la chiave d"accensione (la "macchinina"...), posizionare la leva del cambio in Drive e sollevare il piede dal freno. E" qui che inizia il vero divertimento, dato che il V6 TDI 3.0 di origini Audi può fare innamorare chiunque con i suoi 245 CV e, soprattutto, la sua coppia di 550 Nm. Con tutta evidenza gli ingegneri di Stoccarda hanno compiuto un grande lavoro di affinamento sul turbodiesel common rail di 2.967 cc, che si dimostra ancora più scattante, efficace e veloce delle stesse unità utilizzate da Audi e Volkswagen. L"accelerazione e la ripresa sono poderose e non si sente mai la mancanza di un V8, neppure durante i sorpassi più impegnativi o nelle salite affrontate con piede pesante. La risposta del propulsore ai comandi del pilota è istantanea e risulta così piacevole da far credere di essere a bordo di un bel SUV turbo benzina e non di un Diesel. Merito anche del cambio automatico 8 marce Tiptronic S, l"ottimo TR-80SD della giapponese Aisin, ben abbinato a questo motore e in grado di reggere il confronto anche con lo ZF 8HP che è l"unità di riferimento nella fascia alta del mercato. Rispetto a questo il Tiptronic S della Cayenne è addirittura più fluido e rapido nella cambiata, con passaggi di marcia appena percepibili. Il risultato è una dinamica di guida che disegna un sorriso beato sulle labbra del guidatore e dona un senso di dominio sulla strada che va gestito con una certa cautela.

BILANCIERI AL VOLANTE? MEGLIO I PADDLES

A ricordare che la Cayenne Diesel Tiptronic non è infallibile, né extraterrestre, ci pensa però la fisica, soprattutto in frenata e nelle condizioni di guida più impegnative. Capita infatti di sorprendersi di fronte alla frenata al limite di questa SUV che, pur composta e senza esitazioni, sembra un po" lunga. In realtà gli spazi e i tempi di frenata sono pari a quelli della concorrenza e anche di alcune vetture sportive, ma la massa di poco superiore alle 2 tonnellate richiede una pressione sul pedale del freno cui non tutti sono abituati. Lo stesso dicasi per le tortuose strade di montagna con tratti bagnati affrontate in velocità, che costringono l"elettronica di bordo a qualche intervento sull"assetto per evitare brutte sorprese e sbandate poco gestibili. L"utilizzo del cambio in modalità manuale non ci ha invece entusiasmato, in primo luogo perché è quasi impossibile migliorare la velocità di cambiata ottenuta in automatico e poi perché i piccoli bilancieri del volante multifunzione non risultano molto ergonomici. Si tratta di due elementi in alluminio "a cavallo" delle razze di destra e sinistra, entrambi studiati per cambiare con pollice e con le altre dita, ma di utilizzo poco pratico. Meglio optare per il volante sportivo con grandi paddles posteriori, un optional da 423 euro che però utilizza il classico schema di salita marcia a destra e scalata a sinistra.

REGOLABILE A PIACERE

Nell"uso quotidiano la Porsche Cayenne Diesel dà grandi soddisfazioni, per assurdo anche in parcheggio... sembrerà strano ma su di una vettura di questa categoria si arriva ad apprezzare anche il perfetto funzionamento dei sensori di parcheggio anteriori e posteriori, seppur privi della telecamera di retromarcia (1.560 euro). La visualizzazione sul display centrale è infatti così precisa, rapida e chiara nell"animazione cromatica della distanza che è possibile muoversi con sicurezza anche in un angusto parcheggio sotterraneo fitto di colonne e auto parcheggiate, come succede in alcuni alberghi di montagna. Nel tragitto di avvicinamento all"agognata meta sciistica si può apprezzare anche il cruise control adattivo con sistema radar, sempre pronto a frenare di fronte ad un"altra vettura e a riaccelerare fino alla velocità impostata. I settaggi Comfort e Normal delle sospensioni pneumatiche con regolazione di assetto e altezza (PASM) sono simili fra loro, ma spostando il selettore su Sport si coglie nettamente la differente durezza e il cambio di handling. In autostrada si viaggia benissimo con le prime due impostazioni, ma quando la strada si fa curvilinea basta spostare la levetta verso il basso per avere il massimo della tenuta e del piacere di guida. Lo stesso va fatto con il settaggio dell"altezza da terra, impostato sul livello più basso. Se poi si attiva anche la modalità di guida Sport (altro pulsante sul tunnel) la cambiata, il sound e la risposta del motore cambiano fino a diventare quasi "racing", anche in Drive.

DA 7 A 10 L/100 km: NON MALE

Su neve, ghiaccio e fango la Cayenne Diesel si trova a proprio agio allo stesso modo: basta rialzare l"assetto e disinserire la funzione di guida Sport per avere a disposizione un vero fuoristrada, quasi inarrestabile con pneumatici invernali e sistema di trazione integrale PTM. Neppure le rampe più ripide e scivolose (come quelle ghiacciate dei garage) sono un problema, visto che la Cayenne sale o scende con passo sicuro, come se camminasse su appositi scarponi. Ancor meglio va sulla neve fresca o appena battuta, su cui è possibile trovare rapidamente la giusta confidenza e trarsi d"impaccio anche nelle situazioni più imbarazzanti. Nota finale, importante anche su questo tipo di veicoli, è quella relativa ai consumi. Durante i nostri tre giorni di prova abbiamo percorso 750 chilometri con un consumo medio di 9 l/100 km riportato dal computer di bordo. In autostrada a 130 km/h costanti il consumo indicato è stato invece di quasi 8 l/100 km, media che è migliorata a 7,1 l/100 km su strada statale. Arrampicandosi sulle strade dolomitiche senza troppa parsimonia nell"uso del gas si scende al massimo a 10 l/100 km, una media più che accettabile per questo "missile a gasolio di lusso" da 220 km/h che scatta da 0 a 100 orari in 7,6 secondi.

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