L"italia è sommersa dalla neve, la Fiat risponde con il lancio della Freemont 4x4, AWD per la precisione. Ovviamente, la concomitanza dei due eventi è del tutto casuale, ma ci ha permesso di apprezzare fino in fondo le doti di motricità del crossover italo-americano, all"interno dell"off-road track della pista di collaudo Fiat di Balocco. Disponibile con il 2.0 Multijet da 170 cavalli e con il 3.6 V6 Pentastar (by Chrysler) da 280, la vettura è già ordinabile a 32.750 euro per la versione Urban e 34.750 per la Lounge, senza differenze legate alle motorizzazioni.

DIESEL SCELTA OBBLIGATA

Con la verde oltre quota 1,7 euro/litro e i sempre più minacciosi controlli incrociati dell"Agenzia delle Entrate, un 3.6 a benzina pare una scelta quanto meno di nicchia, in Italia. La nostra prova si è dunque concentrata sul diesel, il noto 2.0 Multijet da 170 CV e 350 Nm di coppia fra 1.750 e 2.500 giri. Un motore che se la deve vedere con un peso massimo (2.079 kg per la precisione), ulteriormente gravato dagli attriti di un cambio automatico a sei rapporti tanto fluido nei passaggi di rapporto quanto pigro e "old style". Tuttavia, se la rapidità di esecuzione non è certo tra le prerogative di chi compra una sette posti votata alla famiglia, interesserà a tutti sapere che il più tradizionale dei convertitori di coppia - abbinato a una logica di gestione ferma a qualche anno fa - non permette di andare oltre i 13,7 km/l dichiarati. La centralina della Freemont AWD tende infatti a ritardare un po" troppo il passaggio alla marcia successiva, mentre in fase di rilascio non c"è freno motore, a differenza di quanto avviene con le trasmissioni più moderne, che accompagnano i rallentamenti con puntuali scalate.

NON SI FERMA DAVANTI A NULLA (O QUASI)

Tolto l"inevitabile aggravio di peso, la trazione integrale della Freemont AWD non inficia i consumi: l"asse posteriore viene chiamato in causa solo ed esclusivamente quando le ruote anteriori accennano a slittare e i trasferimenti di coppia sono tempestivi, come abbiamo constatato sul fondo ghiacciato del percorso off-road di casa Fiat. Nulla di impegnativo, sia chiaro: i dossi e i passaggi specialistici ci erano preclusi (per quelli c"è la Jeep Wrangler, tanto per restare in "famiglia"), ma anche con tutte e quattro le ruote su fondo con aderenza prossima allo zero, la Freemont ha mostrato una grande capacità di avanzamento. Affondando il gas senza riguardi, ovviamente, entra in gioco l"ESP. Attraverso interventi mirati sui freni, il controllo di stabilità contribuisce a inviare la coppia alle ruote che dispongono di maggior grip (i differenziali invece sono completamente liberi), oltre a bloccare sul nascere perdite di aderenza di ogni ordine e grado. Per il resto, su asfalto asciutto il comportamento è quello già evidenziato nelle prove precedenti: l"assetto è stato messo a punto in ottica comfort e, per quanto i limiti di tenuta siano di tutta sicurezza, la Freemont impone ritmi di guida rilassati. Il peso elevato e il centro di gravità elevato portano infatti a evidenti trasferimenti di carico.

IN CINQUE CON BAGAGLI. IN SETTE SENZA

Stabilito che la gita fuori porta è garantita 365 giorni all"anno (366 nel bisestile 2012), resta da capire se la scampagnata si può fare effettivamente in sette. La risposta è affermativa, a patto che i due dell"ultima fila siano i più bassi della compagnia e i bagagli siano ridotti all"osso. Con la terza fila di sedili in posizione, infatti, la capacità del vano di carico della Freemont AWD è di soli 145 litri (meno di una Porsche 911, per intenderci). Litri che salgono a 540 in configurazione cinque posti e addirittura 1.461 con la fila centrale ripiegata. E non è tutto, perché di serie c"è anche lo schienale del sedile anteriore destro abbattibile. Invariato, fatta salva la leva del cambio automatico, l"abitacolo: razionale e intuitivo, ha nella semplicità dei comandi il proprio pregio più grande. Buona la qualità dei materiali, quasi sconfinata la disponibilità di portalattine, tasche, vani portaoggetti, cassetti e cassettini, ganci...

UNA VERA LOUNGE

Impossibile chiedere di più: la versione Urban della Freemont AWD offre (solo per citarne alcuni) i cerchi in lega da 17", i vetri posteriori oscurati, il cruise control, il climatizzatore automatico, il sistema keyless, gli specchi retrovisori ribaltabili elettrici e riscaldati, i comandi al volante, gli ingressi aux e USB e il vivavoce Bluetooth. Un corredo invidiabile, a cui la Lounge aggiunge, per 2.000 euro: i sedili in pelle riscaldabili, la telecamera posteriore, i cerchi in lega da 19 pollici, il navigatore con schermo touch da 8,4" e l"impianto audio Alpine con subwoofer e amplificatore da 368 W.

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