Porsche
fa suo il centro prove di Nardò, famoso per l'anello di alta velocità da 12,5 km di diametro e molto apprezzato dalle case per sviluppare le proprie supercar. Da Torino a Zuffenhausen, dunque, il
proving ground italiano cambia proprietà passando dalla Prototipo S.p.A. (con sede a Trofarello, nel torinese) alla Porsche Engineering, che riporta a una casa automobilistica una delle strutture
più grandi d'Europa per testare veicoli, come nell'era della Fiat, che la fa nascere nel 1975.
DA FIAT NASCE, CON PORSCHE RINASCE
Nel
1999 la Prototipo acquisisce il centro prove dal Lingotto, per ampliarlo nel
2008 con il circuito di handling lungo 6,2 km che riproduce alcune curve dei tracciati più famosi del mondo. E' simbolicamente qui che nasce il corteggiamento di Porsche, che sulla nuova pista interna di Nardò ha sviluppato la dinamica del veicolo delle sue più recenti
supercar (pneumatici, sospensioni, freni, sterzo e cambio): come i tedeschi, anche noi di OmniAuto.it ci siamo "innamorati" del centro pugliese, in occasione del
corso per diventare collaudatori.
AVRANNO ACCESSO PARENTI E AMICI
Oltre all'
anello di alta velocità - 16 metri di carreggiata, quattro corsie, pendenza compresa fra il 4 e il 22,5 %, forza centrifuga compensata fino a 240 km/h - le altre
facilities che Porsche eredita dal Nardò Technical Center sono 16.000 metri quadrati di officine, 40 km di tracciati off-road e pavimentazioni specifiche per testare l'assorbimento e la rumorosità delle vetture nei test di NVH (Noise Vibration Harshness). Sfruttando le
miti condizioni climatiche che interessano Nardò in tutto l'anno, la casa tedesca svilupperà il
proving ground per sé e per i suoi partner e clienti. E' quindi presumibile che i tracciati saranno utilizzati dai marchi del Gruppo Volkswagen (con Lamborghini in prima fila) e da fornitori come Bosch, Michelin, Pirelli, Magneti Marelli che collaborano con Porsche.