Vista la Aventador, credi di aver visto tutto, in quanto a cattiveria, espressività ed esagerazione tecnico-stilistica. Invece a Sant'Agata Bolognese sembrano avere dosi infinite e sempre più potenti di anabolizzanti per i loro tori di razza. Che paiono sempre più piazzati e cattivi, pronti ad aggredire ogni centimetro di malcapitato asfalto capiti loro sotto le ruote. Ecco perché, se passate dal Salone, non potete non venire a dare un occhio alla Aventador SV. Segni particolari: spolilers e profili studiati con cosi' tanta attenzione da generare un carico superiore addirittura del 170%, per un'efficienza aerodinamica migliorata del 150%.


Valori (dichiarati) che forse vi dicono poco, ok. Allora lasciamo parlare l'alettone di coda interamente in fibra di carbonio e cosi' grande da modificare la sagoma della vettura, ma tremendamente funzionale, dal momento che l'effetto di schiacciamento al suolo che è in grado di generare si può modificare, secondo le esigenze, su tre valori differenti. Sempre in fibra di carbonio sono realizzati tutti i profili che circondano la vettura: lo splitter anteriore, le minigonne laterali, i condotti di raffreddamento posti sul cofano motore e l'imponente diffusore posteriore. Le prestazioni? Tenetevi forte: oltre 350 km/h di velocità massima, 2,8 secondi per bruciare lo 0-100 km/h e 8,6 per lo 0-200 km/h. Siete interessati all'acquisto. Preparatevi a separarvi da circa 400.000 euro.

Fotogallery: Lamborghini Aventador SV, cattiveria senza fine a Ginevra