Imbottigliati nel traffico, dentro un abitacolo dove si respirano polveri sottili, con la fretta di arrivare sul posto di lavoro o a un appuntamento, il tutto condito con guidatori che non rispettano il Codice della Strada: è la vita quotidiana di parecchi automobilisti. Qualcuno dei quali scatena rabbia e aggressività al volante, in condizioni di particolare stress. A tal proposito, esiste anche una ricerca realizzata dall'istituto di ricerca inglese ICM Research per conto di TomTom: gli ingorghi pesano sulla condizione psicofisica dei cittadini tanto da essere considerate più stressanti della seduta dal dentista. Infatti nei diabetici, soggetti a sbalzi di umore, aumenta la glicemia al volante in città mentre non si riscontrano problemi su strada extraurbana. Degno di nota quanto hanno riscontrato Shinar e Comton a Tel Aviv. In uno studio su 7200 driver sono stati utilizzati come parametri uso di clacson e sorpasso azzardato: l'80% si è lasciato andare ad uno dei due, ma la percentuale diminuiva se a bordo vi era un altro passeggero e scompariva del tutto se l'auto era in car pooling .


Sei punti caldi


1# Ostilità. Al volante, può crescere l’ostilità verso chi commette un’infrazione, oppure più semplicemente va troppo piano in rapporto al traffico, o aziona tardi l’indicatore di direzione. O non tiene a sufficienza la destra.


2# Frustrazioni. Non ci potete fare niente: siete paralizzati nella marea di macchine, camion, moto, bici. Con semafori dal rosso lentissimo, e un viaggio interminabile sino alla meta. Ecco la frustrazione: l’impotenza di fronte a una situazione.


3# Rabbia. C’è pure chi avrebbe bisogno di una cura da uno psichiatra: il rabbioso che guida pieno di angosce per la propria esistenza. Magari si sente inadatto, inadeguato, insoddisfatto. E scarica sugli altri guidatori le proprie rabbie interiori.


4# Sfida. Ecco se c’è il guidatore che vuole sfidare il prossimo: al semaforo, in curva. Ognuno proteso a difendere il proprio spazio, ossia l’abitacolo, ma anche la propria strada. Una specie di lotta in macchina che fa uscire il vecchio guerriero sopito all’interno del conducente, costretto a stare al chiuso anziché correre all’aperto per andare a caccia.


5# Ansia. Esiste poi l’ansioso per natura: quello che non sa gestire le situazioni, un lamento per ogni problemino, quello che scarica sugli altri le proprie insicurezze e insoddisfazioni. Questo personaggio ve lo ritrovate non solo sui posti di lavoro, ma pure nel traffico. È lui a essere aggressivo: un debole che diventa nevrastenico al volante.


6# Impulsivo. L’altra mina vagante è l’impulsivo. Di getto, suona il clacson, manda a quel paese, fa gestacci. È fra i più pericolosi, anche perché prima o poi rischia d’incontrare chi non sa relativizzare, trasformando un minimo problema di viabilità in una questione d’onore.


Qualche dritta


Se siete stressati e aggressivi in auto, la soluzione passa per un incremento della stima di sé: un lavoro psicologico da fare molto prima di mettersi al volante. L’atteggiamento stupidamente grintoso è pericolosissimo, e può trasformarsi in un boomerang micidiale se s’incontra qualcuno di irragionevole, magari sotto l’effetto di alcol o droghe: le cronache quotidiane sono piene di conflitti aspri nati nella giungla urbana, in auto. Inoltre, una volta tornati a casa dopo il lavoro, sarebbe opportuno fare sport, o almeno muoversi un po’, per alleggerire il carico di tensione. Attenti ai farmaci eccitanti come il cortisone o ansiolitici e depressivi che posso dare comunque effetti paradossi di eccitazione.


Ha collaborato Aldo Ferrara (professore di malattie cardiopolmonari dell'Università di Siena, e coordinatore scientifico dell'Ergam, European Automotive Medicine).