La medicina la chiama congiuntivite, ma in termini semplici si tratta di occhi rossi: un’infiammazione dello strato esterno dell’occhio e della superficie interna della palpebra. Che provoca spesso anche dolore, bruciore e prurito, come se un corpo estraneo minuscolo fosse nell’occhio. Unito talvolta a gonfiore. Infatti, il nome prende spunto dalla congiuntiva, la sottile membrana mucosa e trasparente che tappezza la superficie davanti dell'occhio e la palpebra interna. Un bel fastidio, soprattutto per chi guida, che può pregiudicare la sicurezza stradale: basti immaginare un automobilista che combatte contro la lacrimazione da congiuntivite e magari cerca un fazzoletto di carta per detergersi... Un guaio che può anche nascere proprio all’interno dell’abitacolo, per una serie di comportamenti sbagliati.


I nostri consigli


#1. Mani pulite. La congiuntivite virale o batterica assale l’automobilista esattamente come fanno i virus del raffreddore e dell’influenza: per via aerea e per contatto. Si tocca una parte infetta e ci si porta inavvertitamente la mano all’occhio. La soluzione è pulire l’abitacolo spesso (qui i nostri consigli su come eliminare i batteri) e lavarsi le mani quando serve, anche in viaggio negli autogrill, magari avendo in auto salviettine da utilizzare in caso di necessità. Per chi nuota in piscina, cautela: col cloro, gli occhi sono già meno resistenti, e serve tutelarli contro virus e batteri con la massima igiene delle mani.


#2. Come usare l'aria condizionata. Invece, la congiuntivite irritativa è scatenata dal diretto contatto tra l’occhio e alcuni agenti irritanti: può essere la penetrazione di polveri nell’occhio. Un problema che può manifestarsi quando si viaggia coi finestrini giù, e le correnti d’aria che vanno a infiammare la congiuntiva.


#3 Proteggersi dalla luce. Attenti anche al sole mentre si guida: la luce forte dà fastidio e può causare congiuntivite se al volante non si usano lenti scure (qui tre dritte per proteggere gli occhi). Che siano omologate: quelle da due soldi, non omologate, in vendita sulle bancarelle rischiano di causare una serie di malattie, lasciando che i raggi peggiori penetrino nell’occhio. Cautela anche coi solarium: se proprio si ama l’abbronzatura artificiale, durante la cosiddetta lampada, vanno usati gli occhialini protettivi. E comunque, sì al collirio rinfrescante in auto nei momenti di crisi (occhi irritati o stanchi), specie per chi usa molto il computer o lo smartphone.


Per chi è allergico


Attenti infine alla congiuntivite allergica, che può colpire in qualsiasi momento dell’anno, non solo in primavera. In auto, l’ideale è un climatizzatore coi filtri efficienti, che non facciano entrare allergeni e polveri: ovviamente, i flussi del “clima” non vanno puntati addosso, altrimenti per paradosso diventano la causa della congiuntivite. Comunque, utile un collirio (qualora ne usiate uno antistaminico, chiedete al farmacista se non ci siano controindicazioni con la guida dell’auto). Per non parlare degli allergeni che si mischiano alle polveri sottili delle nostre città, una condanna per gli occhi, che diventano molto più deboli. In qualsiasi caso, se un allergico “convive” anche per pochi secondi con un fumatore in auto, gli occhi soffrono tantissimo: al di là dei gravi problemi per la salute che causa il fumo, questo è il killer della congiuntiva. Mai nell’abitacolo con chi ha quel vizio.


Lenti a contatto, quali precauzioni


In generale, le lenti a contatto non causano la congiuntivite se (per quelle lenti settimanali, bisettimanali o mensili) c’è una manutenzione non corretta e se non si supera il numero massimo di ore di utilizzo: una regola d’oro per chi guida. Dopo averle tolte, vanno pulite, disinfettate e conservate nel modo giusto, mediante soluzioni specifiche. Anche per le lenti usa e getta, non si deve indossarle per troppo tempo. E comunque, sono sempre preziosi i colliri che rinfrescano gli occhi. Infine, se c’è una congiuntivite in corso, si deve stare alla larga dalle lenti: gli occhi devono “respirare”, senza essere stressati ulteriormente.