Giudicandoli secondo i parametri odierni, gli 800.000 dollari stabiliti nel 1992 per la Yamaha OX99-11 erano una cifra del tutto abbordabile (1.200.000 euro al tasso odierno). Del resto la Mercedes-AMG Project One dovrebbe costare più del doppio, ed è una vettura simile per caratteristiche al prototipo giapponese, che aveva un motore proveniente dalla Formula 1, una carrozzeria dalle linee molto aerodinamiche e prestazioni che avrebbero messo in difficoltà anche i guidatori più esperti. E invece la OX99-11 non andò oltre lo stato di prototipo, a quanto sembra per questioni industriali e economiche: la Yamaha entrò in disputa con lo studio che si occupò della progettazione e riteneva il prezzo d’acquisto troppo elevato, complice la situazione non favorevole del Giappone in quel periodo storico.


Un V12 da "soli" 400 CV ma capace di arrivare a 10.000 giri!


La OX99-11 è rimasta così una sorta di unicorno, perché solo alcuni fortunati hanno avuto e avranno l’occasione di vederla dal vivo: al mondo ne esistono tre e sono tutte ben conservate. Del resto la sportivissima coupé giapponese è un prodigio della tecnica, complice il motore aspirato a 12 cilindri proveniente dalla Formula 1, che la Yamaha aveva fornito nella stagione precedente alla Brabham BT60Y guidata da Martin Brundle. Non a caso può raggiungere i 10.000 giri e ha caratteristiche inusuali per un motore di quel frazionamento, a partire dall’angolo di 70° fra le bancate (nella maggior parte dei casi i gradi sono 60). Il V12 ha una cilindrata di 3.5 litri e una potenza nell’ordine dei 400 CV. E’ abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti, un altro dettaglio che fa capire quanto l'auto sia impegnativa.


Tetto a bolla e due passeggeri seduti in fila


La carrozzeria non è meno estrema del motore, complici le dimensioni piuttosto contenute (è lunga 4,40 metri) e il tetto a bolla in vetro, che nasconde una piccola cabina di guida per due passeggeri. Il prototipo in realtà venne concepito monoposto, secondo i racconti dell’epoca, ma la Yamaha chiese di poter aggiungere il secondo in linea per creare un legame con le motociclette. Il costruttore giapponese dichiarava un tempo di 3,2 secondi per l’accelerazione 0-100 km/h e una velocità massima nell’ordine dei 350 km/h. La OX99-01 venne progettata dalla società specializzata International Automotive Design, che entrò in rotta di collisione con la Yamaha per questioni di budget e contribuì suo malgrado a far rallentare il progetto, che venne abortito per colpa del prezzo di vendita considerato troppo impegnativo.

Fotogallery: Yamaha OX99-11, a due posti ma con un motore da Formula 1