Una multa per un semaforo rosso, un autovelox, un ingresso in una ZTL o altro può lievitare in fretta: se non si paga entro i termini, i Comuni si avvalgono spesso di un riscossore per ottenere i vecchi crediti. Il proprietario dell’auto riceve a casa la cartella esattoriale con la multa raddoppiata, più diverse sanzioni, più interessi e maggiorazioni: una stangata. Che però l’automobilista può rendere meno pesante: ha la possibilità di non pagare gli interessi e le maggiorazioni. In che modo? Lo spiega l’Agenzia delle entrate-Riscossione che a luglio ha preso il posto di Equitalia. Infatti, il decreto legge 148/2017 (all’articolo 1) prevede la Definizione agevolata, la “rottamazione”, per le somme affidate all’Agente della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.


Tre modi per evitare la stangata


#1. Prospetto informativo per sapere se le multe possono essere sanate. Per sapere quali sono le cartelle e gli avvisi che rientrano per legge nel perimetro della Definizione agevolata 2017 in base alla legge 148/2017 (affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017), l’automobilista può richiedere il Prospetto informativo: un documento in cui sono indicati i carichi “definibili” e quelli “non definibili”, in base alle informazioni fornite dagli enti creditori (i Comuni di solito) all’atto dell’affidamento all’Agente della riscossione.


#2. “Fai D.A. te”: si presenta la domanda online. Chi intende aderire alla Definizione agevolata può presentare la domanda di adesione entro il 15 maggio 2018 compilando un form online: vengono fra l’altro chiesti nome, cognome, codice fiscale, data e città di nascita; un’email; la cartella esattoriale che si desidera inserire nella Definizione agevolata. In alternativa al form online, è possibile presentare la domanda di adesione alla Definizione agevolata 2017 entro il 15 maggio 2018: alla casella pec della Direzione Regionale di Agenzia delle entrate-Riscossione di riferimento, inviando il Modello DA-2017, compilato, con la copia del documento di identità; la domanda va inoltrata tramite posta elettronica certificata (pec). Una terza soluzione è recarsi presso gli Sportelli di Agenzia delle entrate-Riscossione presenti su tutto il territorio nazionale (esclusa la regione Sicilia) consegnando il Modello DA-2017 compilato e firmato: la sconsigliamo, perché è possibile incontrare qualche coda.


#3. Non serve altro che attendere. Una volta inviata la richiesta, la palla passa all’Agenzia delle entrate-Riscossione, che invierà una comunicazione all’automobilista entro il 30 giugno 2018. Due le possibilità: uno, accoglimento della domanda contenente l’ammontare complessivo delle somme dovute ai fini della Definizione agevolata 2017, la scadenza delle eventuali rate e i relativi bollettini di pagamento; due, il diniego. Nel primo caso, si paga senza interessi e maggiorazioni; nel secondo, si salda il debito per intero.


Come pagare


È possibile effettuare il pagamento in un’unica soluzione. In alternativa, gli importi dovuti possono essere ripartiti in un massimo di 5 rate di pari importo, la prima delle quali in scadenza il 31 luglio 2018 e l’ultima il 28 febbraio 2019. Occhio: chi non paga le rate, ma anche chi paga in misura ridotta o in ritardo, perde i benefici previsti della Definizione agevolata. Gli eventuali versamenti effettuati saranno, comunque, acquisiti a titolo di acconto dell’importo complessivamente dovuto. Chi ha un contenzioso può aderire a questa procedura, ma è necessario dichiarare espressamente di rinunciare a eventuali contenziosi relativi alle cartelle interessate dalla Definizione agevolata.