Sapete cos'hanno in comune l'attore Sylvester Stallone, il musicista Eddie Van Halen e la famiglia dell'ex dittatore Gheddafi? Una macchina. Ovviamente non come quelle "normali", perché altrimenti non sarebbe finita nei loro garage. Una macchina unica (benché costruita in circa 300 esemplari), studiata per l'esercito ma che nessuno ha mai sognato di portare su un campo di battaglia, a dispetto delle sue invidiabili prestazioni in fuoristrada e del gran tiro assicurato dal suo possente motore V12. Quell'auto è la Lamborghini LM002, che oggi proviamo in attesa della sua erede, la Urus che sarà svelata il prossimo 4 dicembre.


Origini militari, doti da "instant classic"


La 002 è stata costruita fra il 1986 e il 1992 in circa 300 esemplari, dopo una lunga fase di sviluppo e progettazione che le ha fatto cambiar faccia più volte nel corso degli anni. Tutto inizia nel 1977, quando il costruttore di Sant'Agata partecipa a un bando dell'Esercito statunitense (attraverso la società Mobility Technology International) e realizza il prototipo di un fuoristrada molto spartano ed essenziale, la Lamborghini Ceetah: ha il motore posteriore e adotta un V8 5.9 messo a punto dalla Chrysler, ma ispira le linee che nove anni dopo vengono riprese sull'auto in vendita. In questo periodo la Ceetah si evolve prima nella LM001 (ancora a motore posteriore) e poi nella LM004, la vera antesignana della 002, mostrata in anteprima nel 1986 al Salone di Bruxelles. L'impatto che ha sul pubblico è fin da subito destabilizzante: il fuoristrada ha una carrozzeria aggressiva e imponente, enormi pneumatici e dimensioni extralarge, a partire dalla lunghezza di 4,90 metri, che lo fanno apparire una sorta di “blindato”. Il telaio è del tipo tubolare in acciaio, a cui sono fissati i pannelli in al-luminio della carrozzeria. La scelta di questo materiale non ha risvolti pratici al momento della “pesa”: la LM002 oltrepassa di slancio le 2,6 tonnellate a vuoto.


Col V12 della Countach non si scherza


Guidare su strada la LM002 è ancora oggi un'esperienza con pochi eguali. Non soltanto per “colpa” della sua mole, ma anche per effetto di alcune scelte progettuali: il cambio manuale a 5 rapporti ha la prima marcia verso il basso, lo sterzo non è preciso come le altre Lamborghini e la trazione posteriore (quella integrale è inseribile, come le ridotte) suggerisce di non far troppo i furbi, pena rischiosissimi sovrasterzi. Il motore è lo stesso V12 5.2 della Countach, che suona in maniera divina ed è capace di far dimenticare i quasi 2.600 chili dell'auto: la potenza di 450 CV è sufficiente per regalare alla LM002 un'accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 8 secondi e farle raggiungere una velocità massima nell'ordine dei 200 km/h. Dubitiamo però che molti guidatori abbiano provato la fondatezza di questi numeri, visto che il comportamento su strada dell'auto è impegnativo, complice lo sterzo poco intuitivo e l'assetto cedevole, che non filtra a dovere i movimenti di rollio e beccheggio della carrozzeria. Anche i pneumatici non aiutano: l'impronta a terra sembra quella di un cingolato (345 mm quelli posteriori) e ciò influisce anche sulle percorrenze, che variano dai 4 km/l quando si va al piccolo tratto al 1 km/l quando si vuole dar fiato al V12.


Prezzi da amatore per la Rambo Lambo


La Pirelli ha ricostruito pochi anni fa pneumatici del tutto simili a quelli originali, facendo lo stesso con quelli montati sulla Countach. Il prezzo di 1.500 euro a gomma non ha spaventato i collezionisti: i pneumatici sono andati tutti esauriti! Nel 1986 l'azienda milanese studiò pneumatici su misura per la LM002 e diede vita alla famiglia Scorpion, ancora oggi specifica per i SUV. I prezzi della Lamborghini LM002 sono lievitati nel tempo, rendendo l'auto un vero e proprio oggetto del desiderio per i collezionisti, complice la produzione limitata ed i suoi risvolti storici: oggi comprarla porta a spendere anche 400.000 euro, quando durante la sua commercializzazione costava tra i 220 milioni e i 240 milioni di lire.


 


[Si ringrazia per la collaborazione la Fattoria HOMBRE]


 

Fotogallery: Lamborghini Urus, degna erede della LM002