Ho ancora nelle orecchie il sound del suo V6 turbo benzina. Non un V6 qualunque, bensì un motore che porta la firma di Ferrari. Si perché il dualismo di un tempo è ormai finito nel dimenticatoio e già da un po’ la Maserati Ghibli monta motori made in Maranello che ora, col nuovo restyling, guadagnano 20 CV. Ma le vere novità della “piccola” del Tridente sono ben altre: uno sterzo elettrico e (finalmente) tanta tecnologia in più.


Com’è


Ci sono restyling e restyling: alcuni si concentrano maggiormente sull’estetica e portano tante novità per carrozzeria ed interni. Altri invece tralasciano l’aspetto dell’immagine per alzare l’asticella in termini di prestazioni o tecnologia. Di quest’ultimo gruppo fa parte la Maserati Ghibli, che si accontenta di qualche ritocco al disegno dei paraurti e mascherina. C’è poi uno sdoppiamento: al fianco della Ghibli normale infatti arrivano le versioni GranLusso e GranSport, con la prima caratterizzata da un design più pulito e interni con inserti in seta firmati Ermenegildo Zegna, la seconda con prese d’aria maggiorate, estrattore di colore differente rispetto alla carrozzeria e sedili sportivi. Per entrambe c’è una grande novità di forma e sostanza: le luci anteriori matrix led. Alleluja! Era una grave mancanza perché non sono solo un qualcosa di più bello, ma un utile strumento di sicurezza. Il fascio luminoso infatti è più chiaro e profondo ed è in grado di adattarsi alle differenti condizioni di luce e traffico; se infatti si incrocia un auto alcuni punti vengono “spenti” per non abbagliare gli altri automobilisti. I ritocchi sono anche all’interno, con un sistema di infotainment (affidato a un monitor touch da 8,4”) rinnovato, compatibile con Android Auto ed Apple CarPlay e la classica eleganza Maserati. Un’eleganza che non soffre di depressione quando si parla delle solite tedesche.


Come va


Potrei dirvi come va la 3.0 V6 diesel da 250 CV, la più venduta in Europa. Invece no, perché la berlina del Tridente ha la sua arma di godimento di massa il 3.0 V6 da 430 CV firmato Ferrari. Un qualcosa che una qualsiasi tedesca non potrà mai avere. Suona divinamente, tanto da farmi percorrere i quasi 200 km senza aver mai acceso l’impianto audio. Giocarci con le bellissime palette al volante, grosse e in alluminio (altro che i pulsantini tedeschi) è un’esperienza meravigliosa, anche perché comandano un veloce cambio automatico ZF 8 rapporti. La Ghibli è lunga 4,97 metri, ma ama essere portata tra le curve dove, grazie a un telaio fatto a regola d’arte e un assetto con pochi rivali al mondo, sembra dimenticarsi delle sue misure e del peso che supera i 1.800 kg. Metterla in crisi è quasi impossibile, specialmente se (come nel mio caso) c’è la trazione SQ4 che, alla bisogna, trasferisce fino al 50% della coppia all’anteriore. La ciliegiona sulla torta è rappresentata dallo sterzo che non è più idraulico ma elettrico, un cambiamento che non penalizza minimamente il piacere di guida e che (ripeto, finalmente) permette alla Ghibli di godere dell’aiuto di numerosi nuovi sistemi di assistenza alla guida. Perché se è vero che la “piccola” modenese è molto bella da guidare, è anche vero che con lei si viaggia anche in autostrada, dove sistemi come l’highway assist, rendono la guida molto più rilassata. Perché ora grazie a una telecamera frontale l’auto “legge” le linee e si mantiene a centro corsia e l’assistenza attiva per l’angolo cieco, che evita brutte sorprese in caso di sorpasso. Non manca poi cruise control adattivo, riconoscimento dei segnali stradali e di anticollisione anteriore. Tutto ottimo quindi? Quasi: il freno non mi ha convinto del tutto, poco modulabile e col pedale che a volte è un po’ spugnoso.


Curiosità


Chiamarla “piccola Maserati” è ormai estremamente riduttivo, anche perché la Ghibli non solo monta fari full led anteriori, non ancora presenti sulla Levante, ma ha piccole raffinatezze presenti anche su Quattroporte e sul SUV. C’è ad esempio il “soft-close door system”, che chiude dolcemente le portiere quando sono semplicemente accostate.


Quanto costa


Prezzo di 68.278 euro per Maserati Ghibli normale col V6 a gasolio, mentre le versioni GranLusso e GranSport costano circa 10.000 in più: 78.374 euro. Un listino più caro rispetto alle rivali Audi A7 e Mercedes CLS, pronta a debuttare a breve. Qualità e contenuti ci sono e se le tedesche possono contare su qualche funzione tecnologica in più, l’italiana dalla sua offre il piacere di viaggiare in Maserati. Il top lo si raggiunge con la SQ4 mossa dal V6 da 430 CV: 97.278 euro. Di serie per GranLusso e GranSport ci sono i fari matrix led e l’infotainment da 8,4”. Spulciando poi il listino si possono avere i sistemi di assistenza alla guida e differenti materiali per l’abitacolo.


Scheda


Motorizzazione provata: 3.0 V6 turbo benzina
Potenza: 430 CV
Consumo medio (ciclo NEDC): ci9,7 l/100 km
Emissioni: 226 g/km
Accelerazione: 0-100 in 4,7”
Velocità massima: 286 km/h

Fotogallery: Maserati Ghibli restyling, tecnologia e personalizzazioni