Limitazioni alla circolazione: rispunta l’idea delle deroghe a favore di poveri e anziani. Il problema nasce col blocco del traffico delle diesel Euro 3 voluto dalle Regioni e dai Comuni per arginare la piaga dell’aria sporca nelle città. Di qui il guaio: chi ha un lavoro con reddito adeguato può comprare un’altra auto per sottrarsi alla crociata anti-diesel e viaggiare liberamente. Viceversa, chi è povero o anziano (spesso le due condizioni sono contemporanee) viene messo in crisi dai Comuni: non può muoversi perché ha un vecchio diesel bloccato.

Di mezzi pubblici non se ne parla neppure, per più ragioni: costano, sono inefficienti, la rete non è così capillare da raggiungere qualunque zona e ci sono anziani con disabilità di vario genere tale da richiedere l’uso del veicolo privato. La soluzione possono essere le deroghe.

Qualche esempio

A Padova, per esempio, a fine settembre 2018, col blocco del traffico, il Comune ha dato il permesso di circolare a determinati soggetti, a chi, con l’auto che ha a disposizione - di qualsiasi Euro -, non ha alternativa al trasporto pubblico per andare a lavorare. E a chi non può permettersi un altro mezzo perché ha un reddito Isee sotto i 6.000 euro. Qualcosa di analogo potrebbe farlo la Lombardia: l'assessore regionale all'Ambiente della Regione, Raffaele Cattaneo, ha confermato la volontà di introdurre nuove deroghe a favore delle categorie Euro 3 a valle della sperimentazione del primo mese di provvedimento.

“Stiamo studiando ulteriori deroghe per i possessori di Euro 3 diesel che riguarderanno veicoli di proprietà e condotti da ultra70enni e per le famiglie con indicatore Isee al di sotto di una soglia sociale. Questo per venire incontro alle necessità delle fasce più deboli”. Ma quando se ne saprà di più? Il provvedimento sarà portato in Giunta entro la prima settimana di novembre.

Che confusione

Il secondo fronte caldo sono i Comuni che si ribellano ai blocchi del traffico. Pertanto, le Regioni si accordano per fermare le diesel Euro 3, alcune città non sono d’accordo e lasciano circolare chi ha quelle vecchie macchine a gasolio. Il risultato è il caso: le regole cambiano a distanza di centinaia di metri, a seconda che si sia in un Comune o in un altro, e per giunta anche le deroghe alle regole sono mutevoli.

Una stratificazione di blocchi a macchia di leopardo, con le Regioni del Nord che vanno in direzioni diverse da quelle del Centro e del Sud, e con i Comuni delle stesse Regioni del Settentrione che disobbediscono. Senza dimenticare i dietrofront repentini delle stesse Regioni.

Euro 4, altra stretta

Va inoltre considerato l'accordo del Bacino Padano, sottoscritto dalle Regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte: prevede che al quarto giorno consecutivo di superamento dei livelli consentiti di polveri sottili il blocco della circolazione arrivi fino ai diesel Euro 4. Per Milano, blocco di ben 30.000 mezzi privati che dalle 8.30 alle 18.30 sono interdetti alla circolazione.

Ma proprio Cattaneo, in Lombardia non è per nulla d’accordo: le Regioni stesse non trovano un punto d’incontro preciso. “Attualmente - dice - l’entrata in vigore dei divieti di circolazione è del tutto automatica. Invece io credo che gli automatismi siano appropriati solo in presenza di dati chiari e convergenti”.

Cortocircuito sciopero a Milano

C’è poi un terzo problema pesante: gli scioperi dei mezzi pubblici in contemporanea coi blocchi del traffico che penalizzano le diesel Euro 3 (ed Euro 4, perché l’aria peggiora di continuo). È il caso di Milano. Per lo sciopero di questo weekend Incroceranno le braccia prima i dipendenti di Trenitalia, Italo e Trenord dalle 21 di oggi (25 ottobre) alle 21 di domani, venerdì 26 ottobre, giorno in cui viaggiano i treni presenti nella lista dei servizi minimi garantiti e che rientrano nelle fasce orarie garantite 6-9 e 18-21, ha informato Trenord.

"L'agitazione del personale viaggiante e di esercizio sia di superficie sia della metropolitana è prevista dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Nel resto della giornata, da inizio servizio alle 8.45 e dalle 15 alle 18, nel rispetto delle fasce di garanzia, i mezzi dovrebbero funzionare senza problemi", si legge nella nota di Atm. Così, chi ha un’auto a gasolio nuova, non rientrante fra quelle soggette a stop, e faceva affidamento su treni, tram, metrò, bus, non può viaggiare su questi mezzi in città per via dello sciopero.

Le soluzioni? Ci sarebbero il taxi o Uber, sempreché ne valga davvero la pena. Se circola violando il blocco rischia una multa di 163 euro, più il prezzo del parcheggio, più l’eventuale pedaggio per entrare nell’Area C. Chi invece ha un diesel Euro 3 è bloccato: taxi o Uber le alternative. Con conseguenze pesantissime per lo smog a Milano, città che si sta avviluppando su se stessa in materia di mobilità e qualità dell’aria.