Tesla sembra aver cambiato marcia a livello finanziario e per la terza volta in 15 anni ha chiuso in attivo un bilancio trimestrale, mettendo fine così a un lungo periodo di critiche, difficoltà e guai legali Il costruttore californiano ha annunciato di aver guadagnato 311,5 milioni di dollari (272,8 milioni di euro) da luglio a settembre, trimestre in cui il volume d'affari è schizzato a 6,8 miliardi di dollari (5,96 miliardi di euro), smentendo le previsioni degli analisti: secondo loro Tesla avrebbe dovuto fatturare 5,67 miliardi e registrare una perdita di 0,53 dollari per azione, ma ogni titolo ha fruttato invece 1,75 dollari.
La Model 3 fa da traino
Il Costruttore ha parlato di risultati storici e snocciolato una lunga serie di numeri per confermare il suo entusiasmo. Gli analisti in particolare si sono soffermati sul margine di guadagno lordo generato da ogni Model 3 venduta, pari al 20%: ciò significa che in media Tesla ha ottenuto nel trimestre un profitto lordo del 20% sul prezzo di ogni Model 3.
La berlina è dunque una vettura molto profittevole e assicura enormi margini di guadagno, a maggior ragione ora che la produzione non è più rallentata. Nel terzo trimestre Tesla ha costruito più di 80.000 automobili, il 60% delle quali erano Model 3, messe a punto secondo quanto annunciato più velocemente del 30% rispetto al trimestre precedente.


Resta il “fardello” del debito
Tesla dovrà concentrarsi da ora in avanti per ribassare l'enorme debito, cresciuto ulteriormente nel terzo trimestre di 731 milioni di dollari (sfiora i 3 miliardi). Questi risultati però danno fiducia all'azienda e dimostrano la bontà del progetto Model 3 che, oltre ad assicurare guadagni in linea con le più blasonate supersportive, va molto bene anche sul fronte delle vendite: stando ai numeri forniti dal Costruttore.
La berlina è stata consegnata in oltre 50.000 unità nel trimestre, dietro in questa classifica (dove sono presenti i pick-up) soltanto alle meno costose Toyota Camry, Honda Civic, Honda Accord e Toyota Corolla.