Per rientrare nella classe anti-inquinamento Euro 6, le auto di nuove omologazione devono emettere non più di 0,0045 grammi al chilometro di particolato (PM). Questo forse è noto ai più, ma sapete che la quantità di PM generato è sempre maggiore? La “colpa” è dei freni, e ciò dimostra che l’inquinamento non è dovuto solo ai fumi del motore, perché lo sfregamento delle pastiglie contro il disco genera anche del particolato, micropolveri nocive per l’organismo umano perché vanno a depositarsi sugli organi interni.

La questione non è ancora stata affrontata dai legislatori – finora si sono dimostrati più attenti alle emissioni dei motori – , ma inizia a farsi largo per merito di alcune aziende, che stanno lavorando a veri e propri sistemi anti-particolato da montare sui freni. Di conseguenza viene da chiedersi se le emissioni causate dai freni siano la prossima frontiera della lotta all'inquinamento.

Una turbina aspira le polveri

Una delle aziende più avanti nello sviluppo di sistemi anti-particolato per i freni è la francese Tallano, che insieme alla società pubblica di trasporti SNCF ha iniziato a montare in forma sperimentale il sistema “mangia smog” Tamic su alcuni bus di Parigi. Il sistema è piuttosto elaborato, perché comporta l’aggiornamento della campana in cui sono alloggiate le pinze dei freni, una modifica piuttosto invasiva che rischia di far allungare i tempi. All’interno della campana va ricavato un condotto di piccole dimensioni.

Tamic by Tallano

Qui passano i fumi generati dalle pastiglie, che attraversano i dischi (modificati all'occorrenza) e vengono risucchiati da una piccola turbina montata all’interno di un involucro vicino ai duomi delle sospensioni, che aspira il particolato attraverso il piccolo canale e lo fa depositare all’interno di un serbatoio, senza che si disperda nell’ambiente.

Si cambia insieme alle pastiglie

Il progetto di un filtro anti-particolato per freni viene portato avanti anche dalla tedesca Mann+Hummel, il cui sistema (si chiama Brake Dust Particle Filter) è stato presentato al pubblico nel settembre 2018 e viene già collaudato da alcune case automobilistiche, a partire da Volkswagen. Il Brake Dust Particle Filter è più semplice del Tamic: l’intero sistema, pesante 500 grammi, è alloggiato dentro una calotta simile per forma e dimensioni alla campana dei freni a disco, che nella versione per auto è montata all’estremità superiore del disco e in quella per furgoni alla sinistra.

Brake Dust Particle Filter by Mann+Hummel

Il sistema è composto da una piccola rete in metallo, dov’è steso un materiale assorbente che assorbe il particolato e lo stocca nei minuscoli sacchetti che vengono a formarsi. Il Brake Dust Particle Filter è piuttosto duraturo, perché va sostituito ad ogni cambio di pastiglie.