Gordon Murray Automotive T.50
La prima auto della rassegna è anche la più recente: talmente tanto che in realtà non è ancora stata introdotta sul mercato. Non è una sorpresa l'ispirazione alla Formula 1 visto che il fondatore dell'azienda, Gordon Murray, ha avuto un ruolo non secondario in questa specialità... Con la T.50, l'ingegnere britannico è stato in grado di produrre un'auto incredibilmente leggera grazie ai materiali e alle tecnologie di produzione odierne, ma non ha fatto mancare la presa d'aria sopra il tetto.
Hennessey Venom GT
Prima americana di questa rassegna, la Venom GT prende le mosse dalla Lotus Exige ma abbonda con il motore, che è un V8 biturbo da 7 litri abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti, e vanta diversi record di accelerazione: grazie ai suoi 1.471 cavalli e 1.745 Nm di coppia accompagnati da un peso tenuto al di sotto dei 1.250 kg, si permette di arrivare in soli 13,63 secondi a 300 km/h partendo da ferma. Pensando a quanta aria divora in pochi istanti, una presa sul tetto è quasi indispensabile.
Koenigsegg One:1
Quando si parla di hypercar, uno dei primi nomi che vengono in mente è senza dubbio quello della svedese Koenigsegg. Il modello One:1 prende il nome dal rapporto peso/potenza perché i suoi 1.341 kg sono compensati da un identico numero di CV.
La One:1 è stata sviluppata sulla base della Agera, r come essa ha la possibilità di rimuovere il pannello del tetto, cosa che non ha però ostacolato l'adozione del condotto di alimentazione superiore.
Lotus Exige
Ecco il modello che fa da base alla Venom GT: la Lotus Exige, introdotta nel 2000, era originariamente la versione coupé a tetto fisso della Elise, ma oggi è diventata un modello a parte, che si differenzia soprattutto per i suoi motori di maggior cubatura. Tanto che con il tempo, anche lei ha anche ottenuto una propria variante Roadster con tetto smontabile.
Le versioni più potenti di Exige sono alimentate da un motore V6 da 3,5 litri di origine Toyota e rinvigorite da un compressore che l'ha spinta fin oltre i 400 CV. Ma malgrado la crescita prestazionale, con l'ultima generazione introdotta nel 2012, la presa sul tetto è stata eliminata.
McLaren F1
I rimandi alla Formula 1 visti sulla prima McLaren stradale negli Anni '90, che li sottolinea già nel nome, non sono esagerati: per questo motivo, la presa d'aria aggiunta al tetto non è una grande sorpresa e si ritrova sulla maggior parte delle auto che la Casa produce oggi, a volte come "accessorio funzionale".
Mercedes-Benz CLK GTR
Anche sulla CLK GTR, arma sviluppata da Mercedes per le grandi maratone su pista di fine Anni '90, gli elementi in comune con il modello stradale a cui somiglia solo vagamente sono limitati alle fanalerie. La stradale è stata prodotta anche in una versione Roadster, mentre quella con carrozzeria coupé ha la presa sul tetto esattamente come quelle da corsa.
Mercedes ha optato per un motore V12 aspirato da 6,9 litri che nella versione stradale erogava inizialmente 612 CV e 775 Nm di coppia, mentre sulle ultime unità prodotte la cilindrata è salita a 7,3 litri e la potenza ha raggiunto i 665 CV.
Pagani Zonda
Anche la Zonda di Pagani, introdotta negli Anni 2000, aveva molti dettagli interessanti. La versione denominata Cinque, che è uno delle ultime serie del modello, offriva un aspetto ancora più interessante proprio grazie alla presa d'aria. Questa è stata mantenuta anche sulla versione Roadster, e abbastanza sporgente sull'abitacolo.
Porsche 911 GT1
La 911 GT1 era in realtà la versione targata dell'omonima auto da corsa, costruita (come la Mercedes CLK-GTR stradale) per consentire a Porsche di omologare il veicolo per correre nella categoria GT1 appunto. Come si può intuire dal suo design, il motore boxer da 3,2 litri utilizzato nell'auto, che non ha molto in comune con la 911 993 di serie ad eccezione delle fanalerie, era un 6 cilindri biturbo. Nella versione stradale aveva una potenza di 544 CV e 600 Nm di coppia, mentre il peso era contenuto a 1.150 kg.
Saleen S7
Seconda e ultima vettura nata in America di questa carrellata, la S7 di Saleen è stata il primo prodotto "nativo" del costruttore, conosciuto principalmente per il suo lavoro di elaborazione sulle moderne Ford Mustang. Lanciata nel 2000, aveva un motore V8 Ford aspirato da 7 litri. Nel 2005, con l'evoluzione del doppio turbo, la potenza ha raggiunto i 750 CV..
Spyker C8 Aileron
Al produttore olandese Spyker, attivo dal 2000, piace utilizzare i dettagli di design ispirati dagli aerei. La presa d'aria superiore utilizzata in diverse varianti del modello C8, il più noto, è di un tipo che non siamo abituati a vedere nelle automobili e sebbene la larghezza della "bocca" circolare possa variare da versione a versione, la scanalatura davanti si sviluppa nello stesso modo.
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