Solo ieri sono trapelate le prime indiscrezioni sul fatto che Apple sia al lavoro sull’auto elettrica e che sia pronta a presentarla tra un anno per entrare in produzione nel 2024. Ma cosa ha spinto il colosso di Cupertino a tornare sui propri passi dopo che il progetto Titan (quello che avrebbe dovuto portare alla nascita della prima Mela a quattro ruote) era stato quasi del tutto accantonato?

Le batterie. Apple pare infatti poter contare su una tecnologia sulle batterie maturata con anni di ricerca nel campo dispositivi mobili che le permetterebbe di avere un interessante vantaggio competitivo nei confronti di altri costruttori di automobili. Forse addirittura anche su Tesla, che con le 4680 è pronta a portare sul mercato celle con prestazioni da primato.

Un modulo unico

Il "trucco" di Apple sarebbe quello di avere una batteria non composta da moduli, ma da una struttura unica che permetterebbe, a parità di ingombri, di avere molto più materiale “attivo” per lo stoccaggio e il rilascio di energia elettrica.

Fotogallery: Apple Car Rendering

Questo, almeno, è quello che alcune fonti ben informate hanno rivelato alla Reuters. Fonti autorevoli che, per ovvi motivi, hanno chiesto di restare anonime. A quanto pare, e l’informazione trapela da un terzo soggetto che avrebbe già potuto vedere di persona i progetti, con questo tipo di batteria Apple non solo potrebbe avere prestazioni maggiori, ma potrebbe ridurre drasticamente i costi di produzione. Anche per la composizione chimica, che non si esclude possa essere al litio ferro fosfato.

Lo dice anche un tecnico a lavoro proprio nell’ambito del Project Titan: “Se c’è un azienda sulla terra che ha le risorse per cambiare le carte in tavola in quanto a batterie, quella è Apple, anche se non si deve scordare che non stiamo parlando di smartphone”. Insomma, il dado è tratto.

Il nodo della filiera

In effetti, l’auto è un oggetto complesso. E non basta avere una tecnologia all’avanguardia per poter competere ad armi pari con altre Case. Apple, da questo punto di vista, deve risolvere un enorme numero di problemi. Costruire una rete di fornitori, ad esempio, trovare stabilimenti adatti alla produzione, arrivare a volumi produttivi che permettano di far andare in attivo l’investimento.

Rendering di Apple Car di Motor1

Anche perché a quanto pare, a differenza di Google, Apple non vuole avviare la produzione di veicoli destinati a servizi particolari, come i robotaxi di Waymo per capirci, ma vuole realizzare un’auto vera e propria. E una vettura con la Mela sul cofano, per arrivare a generare utili, potrebbe dover raggiungere le 100.000 unità vendute in un anno. E non è una cosa da poco, come dimostrano i vari fallimenti sul tema.

Partnership all’orizzonte?

Se c’è una cosa su cui Apple invece non dovrebbe avere grosse difficoltà, quella riguarda la tecnologia. In termini di connettività (chi meglio della Mela?) e in termini di dispositivi di ausilio alla guida, un settore su cui il progetto Titan lavora ininterrottamente dal 2014.

Se si pensa che con l’iPhone 12 Tim Cook e soci hanno introdotto un Lidar ad ausilio della fotocamera, si capisce con quanta agilità l’azienda potrebbe muoversi sulle tecnologie legate alla guida autonoma. Allora, proprio sommando tutte queste informazioni, non si esclude che la Apple Car sia effettivamente in partenza, ma che magari possa essere realizzata in partnership con un costruttore esistente. In ogni caso, con l’arrivo di un player di questo calibro, il mondo dell’auto non sarà più lo stesso.