Anche in Italia si torna a parlare di stop alle vendite delle auto endotermiche. L'associazione per la mobilità elettrica Motus-E, insieme al CNR-IIA (l’Istituto per l’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche), ha infatti lanciato una proposta in questo senso auspicando una decisione coordinata a livello europeo.

La richiesta è stata avanzata in occasione della pubblicazione del report “Più mobilità elettrica: scenari futuri e qualità dell’aria nelle città italiane” e rientra in un pacchetto di iniziative più ampio stilato con l'obiettivo dichiarato migliorare la qualità dell'aria attraverso un processo di elettrificazione dell'intero settore trasporti.

Le 13 proposte

Come detto, tra le richieste avanzate la prima riguarda proprio la necessità di fissare una deadline per le auto a combustione interna. Ma ecco quali sono tutti i punti su cui Motus-E e CNR-IIA hanno chiesto un intervento della politica. 

  1. Fissare termine ultimo per la vendita delle auto endotermiche: resta necessario un target europeo per lo stop delle vendite delle auto a combustione interna con quote annuali crescenti.
  2. Potenziare le reti cittadine: ci si riferisce a quelle della distribuzione elettrica, di trasmissione dati, stradali, del trasporto pubblico locale, di ricarica dei veicoli seguendo un modello di Smart City in modo da inter-connetterle nei loro nodi di scambio, elementi fondamentali sia per l’elettrificazione del trasporto passeggeri sia per quello merci.
  3. Proseguire con gli incentivi sulle auto private: è centrale che la domanda di veicoli a zero e a basse emissioni venga sostenuta mantenendo l'attuale ecobonus e prorogandone la validità sino al 2025. Sarà fondamentale anche incentivare la riduzione all'uso delle auto private in città.
  4. Rinnovare mezzi dedicati al trasporto Pubblico: è necessario un ricambio della flotta di bus e autobus dedicati al trasporto pubblico locale su gomma con mezzi a zero emissioni.
  5. Predisporre una logistica urbana sostenibile: si dovrà lavorare affinché la consegna dell'ultimo meglio e il trasporto delle merci in generale avvengano sempre di più con mezzi elettrici.
  6. Sviluppare la rete di ricarica pubblica: a questo scopo sarà necessario identificare un fondo per lo sviluppo di un'infrastruttura a livello nazionale.
  7. Realizzare infrastrutture di ricarica nei centri logistici e nei rimessaggi dei veicoli merci: questo intervento permetterà di accelerare la transizione energetica e il trend di elettrificazione del trasporto merci.
  8. Rivedere le Linee guida Ministeriali sui PUMS: è richiesto che l’elettrificazione dei mezzi come misura per il miglioramento della qualità dell’aria nelle città siano integrata maggiormente nei Piani Urbani.
  9. Richiedere maggiori investimenti per una rete di ricarica urbana e regionale: nell’ambito del Piano Nazionali di Ripresa e Resilienza (PNRR) per accedere ai fondi di Next Generation EU non si presta sufficiente attenzione alla necessità di finanziare un'adeguata infrastruttura di ricarica. 
  10. Investire in ambito industriale automotive: sarà importante trovare fondi per la riconversione dei settori coinvolti nella trasformazione di veicoli e infrastrutture elettriche (componentistica elettrica ed elettronica, digitalizzazione di mezzi e C-ITS, piattaforme SW per nuovi servizi).
  11. Potenziare gli studi scientifici sulle fonti dell’inquinamento atmosferico: studiando a fondo la composizione chimica del particolato e gli inquinanti emergenti (comprese le nanoparticelle) si potranno comprendere appieno i fenomeni e le principali fonti di emissione su cui intervenire.
  12. Ampliare le indagini sulle correlazioni epidemiologiche e gli effetti sulla salute: in questo modo si potrà stabilire una relazione tra le emissioni di inquinanti in tutti i settori influenti e gli effetti sulla salute umana e gli impatti economici. 
  13. Attuare il piano di Azione contenuto all’interno del Protocollo Aria Pulita sottoscritto a Torino agli inizi di giugno 2019: si tratta di un piano articolato in 5 ambiti di intervento che istituisce un fondo per il controllo dell’inquinamento atmosferico.
Bus elettrici con ricarica intelligente a milano

L'elettrico fa bene alla salute?

Come detto le 13 proposte di Motus-E e CNR nascono da una riflessione più ampia emersa dallo studio presentato oggi sugli effetti benefici della crescita della mobilità elettrica in termini di qualità dell'aria nelle città italiane.