Sono serviti 10 mesi di lavoro e 6 tavoli, a cui hanno partecipato 30 stakeholder di 9 industrie con circa 80 esperti, per dare vita al “Connected Mobility 2025”, il rapporto di Octo Telematics e The European House – Ambrosetti sulla mobilità intelligente e pulita in Italia.

Obiettivo del report è contribuire allo sviluppo di questo settore, seguendo un’idea chiamata Vision Zero: zero incidenti, zero traffico e zero inquinamento. Presentato in questi giorni, Connected Mobility 2025 individua 35 progetti considerati fondamentali per la quella che è stata battezzata “Via italiana della mobilità connessa”.

I 14 progetti prioritari

I primi 14 progetti, considerati prioritari, hanno già superato la fase di lancio e, in base alla tabella di marcia, andranno in porto entro la prima metà del 2022. Secondo Nicola Veratelli, ceo di Octo Group, serviranno per fornire i feedback necessari all’avvio degli altri 21 programmi. L’azienda li ha elencati e descritti così:

  • Cruscotto della mobilità. Uno strumento pensato per monitorare i flussi in ingresso e uscita, raccogliendo i dati per capire quali sono gli incroci e le strade dove avvengono più incidenti. In questo modo le amministrazioni possono trovare soluzioni per ridurre traffico e incidenti;
  • App unica per la mobilità in città. Il pubblico farà da garante per combinare i vari servizi di mobilità e efficientarli in una sola applicazione. Un vero portale per la MaaS: Mobility-as-a-Service;
  • Gestione di permessi e green-ticket. Che permettono di gestire in maniera intelligente la circolazione di veicoli in aree a traffico limitato e per sostenere mezzi a basso inquinamento (un esempio potrebbe essere il Move-In lanciato in Piemonte);
  • Applicazioni per la sicurezza dei clienti. Rivolta soprattutto agli operatori del trasporto locale, per misurare il livello di stanchezza e le altre cause possibili di incidente;
  • Monitoraggio efficienza dei mezzi. Pensato per verificare le condizioni dei mezzi pubblici e anticipare i guasti, rendendo smart la manutenzione dei mezzi;
  • Distracted driving. Una soluzione pensata per sharing e renting, che vuole ridurre in maniera intelligente gli incidenti;
  • Pricing per EcoDriving. Una soluzione che premia chi guida in maniera ecologica (per esempio riducendo le frenate brusche);
  • Sanificazione del veicolo. Qualcosa di essenziale per le flotte di renting e di car-sharing.
  • Monitoraggio e certificazione stato dell’usato. Monitorando lo stato di usura del veicolo e generando una certificazione valida;
  • Corporate car sharing. Un servizio che vuole rivoluzionare ed efficientare le flotte aziendali.
  • Studio dislocazione colonnine. Un sistema infrastrutturale per semplificare i viaggi ai veicoli elettrici;
  • Usage-based insurance per neopatentati con logiche di rewarding su guida sicura. In modo che le assicurazioni possano premiare chi guida con maggiore attenzione;
  • Monitoraggio delle dinamiche degli incidenti. Utilizzando i sensori intelligenti si possono capire più facilmente le dinamiche degli incidenti;
  • Manutenzione ottimizzata in base all’effettivo utilizzo / stato del mezzo attraverso monitoraggio con dispositivi telematici.
Businessman use smartphone when broken car on the road

I 3 concetti chiave

Gli ambiziosi piani di Octo Telematics vengono accompagnati da 3 concetti chiave indicati dalla stessa azienda e che tutte le imprese della Penisola dovrebbero avere come faro: ecosistema, “coopetizione” e pragmatismo.

Se il primo sta a indicare che tutti i player del settore dovranno lavorare insieme in nome della mobilità connessa, il secondo è un neologismo che racchiude sia l’idea di collaborazione, sia quella di competizione, purché onesta e leale. Il giusto mix per aiutare la connected mobility. Il terzo e ultimo concetto è invece considerato il punto di partenza di ogni progetto.

Un po’ di numeri

Fra i dati che emergono dal rapporto, c’è che, “entro il 2025, il valore dei servizi telematici legati alla mobilità potrà arrivare a 9,8 miliardi di dollari (+216% rispetto ai valori del 2019), mentre l’insieme dei servizi legati ai veicoli potrebbe raggiungere il trilione di dollari (+150% rispetto al valore 2019).

In più, i “numeri confermano che il dato sarà al centro del valore generato dalla mobilità: se oggi un veicolo genera circa 25 GB di dati per ogni ora di utilizzo, questo valore è destinato a crescere fino a 3.600 GB nei prossimi 5 anni”.

L’Italia, poi, si conferma al secondo posto in Europa per tasso di motorizzazione, con circa 646 veicoli ogni 1.000 abitanti, dietro solo al Lussemburgo. Le auto valgono da sole circa l’80% del traffico totale. Basta questo per capire a cosa serve una nuova mobilità, connessa e intelligente, oltre che pulita.