Se
scorrete il listino del nuovo, vedrete che sono circa
60 (su oltre 6.600) i modelli di auto a
metano fra cui scegliere. Non molti. E in questo scenario a farla da padrone sono i gruppi Fiat e Volkswagen, con i marchi Fiat, Lancia, Seat, Skoda e Volkswagen, seguiti da Opel e Mercedes. Ma oltre alla quantità, quello che manca sono soprattutto delle auto a metano spaziose ma non troppo sacrificate in termini di prestazioni, oppure economiche ma non per questo povere nelle dotazioni. Tra l’altro, se anche qualche modello soddisfa questi requisiti lo fa con prezzi un po’ alti, nell’intorno dei 30.000 euro. C’è dunque
tanto margine di “miglioramento” e la
Seat Leon TGI che ho provato è la prima “macchina” che potrebbe davvero convincere tanti automobilisti a passare al
metano. Si tratta infatti di una parente molto stretta dell’ auto più venduta in Europa e fra le più vendute in Italia, la Volkswagen Golf, anch’essa prevista in
versione a gas, al pari dell’
Audi A3. Il motore su cui il gruppo Volkswagen scommette per soddisfare una
voglia di metano crescente è il nuovo 1.4 turbo, che ha prestazioni per nulla mortificate e un
prezzo di partenza di
22.780 euro. Il tutto con la promessa di spendere meno di 4 euro per fare 100 km.
BLU COME IL METANO
Direi che l’azzurro metallizzato della carrozzeria dell’esemplare che mi aspetta per il test su strada è
perfetto, perché ricorda il “gas blu” che alimenta il motore. Ma la Leon a metano si riconosce soprattutto dalla scritta
TGI sul portellone, dal doppio bocchettone per fare rifornimento e da un dettaglio più nascosto: il terminale di scarico è sotto il pianale, davanti alle sospensioni posteriori interconnesse e alle 2 bombole del gas. Da dietro quindi la 5 porte spagnola sembra quasi un’auto elettrica. Inoltre la Leon TGI (disponibile anche in versione station wagon) si basa sull’allestimento intermedio Style, per cui è possibile avere a pagamento i fari anteriori full LED, di cui potete vedere la prova in
questo video. La capacità minima del
bagagliaio scende da 380 a 275 litri, perché le bombole da 15 kg/97 litri di metano hanno “fatto alzare” il pavimento di 10 cm.
LE AUTO A GAS NON SONO PIÙ “DI SERIE B”
Nessuna rinuncia, invece, nell’
abitacolo, né in termini di spazio né in per quel che riguarda la strumentazione. I quadranti e il sistema di infotainment sono stati adattati alla trasformazione a gas: ci sono
due indicatori del livello carburante dedicati per metano e benzina e il computer di bordo indica i consumi medi e istantanei in kg/100 km (si può così calcolare quanto si spende alla pompa, dove i prezzi sono indicati in euro/kg). Non c’è, invece, nessun tasto per scegliere manualmente l’alimentazione, perché l’elettronica in automatico fa funzionare il motore a metano, passando alla benzina quando il gas è finito e
adeguando di conseguenza gli indicatori del trip computer.
SI FILA VIA CHE Ѐ UN PIACERE
Sulla carta i dati non farebbero gridare al miracolo:
110 CV di potenza,
200 Nm a 1.500 giri/min di coppia e uno 0-100 km/h da 10,9 secondi. Le sensazioni alla guida della Seat Leon a metano, però, sono quelle di un’auto
brillante, pronta in basso, fluida e regolare. La spinta cala oltre i 4.000 giri al minuto ma il cambio (l’automatico DSG non si può avere come optional) ha 6 marce ben spaziate - oltre che un’ottima manovrabilità - e quindi guidare questo nuovo motore TGI è davvero
rilassante. Lo sterzo e l’assetto hanno una taratura molto equilibrata, che permette di togliersi belle soddisfazioni fra le curve senza rovinare l’assorbimento. E inoltre la presenza di accessori come il cruise control adattivo (una gran comodità in autostrada o nelle strade con molto traffico, dove regola da solo la velocità mantenendo la giusta distanza)
cancella quella sensazione di aver comprato un modello sacrificato, tipica di altre auto a metano.
DA 22.800 EURO A 2.000 DISTRIBUTORI
Durante il test non ho risparmiato il motore, per capire il livello di prestazioni di una “media” da famiglia alimentata a gas e il
consumo medio indicato dal trip computer è stato di 5 kg/100 km. Il che significa che, con uno stile di guida normale, per fare
100 km si spendono
4 euro, contro gli 8 di una vettura paragonabile a GPL, i 10 di una diesel e i 15 di una a benzina. Un bel risparmio, su cui valutare il prezzo di listino della Leon TGI - si parte da
22.800 euro circa - e la vicinanza di distributori di metano nella zona in cui si vive. O lungo le strade che di solito si percorrono nei viaggi più lunghi, durante il tempo libero, in cui si può peraltro contare su un serbatoio della benzina “normale”, da 50 litri, per un’autonomia complessiva realistica di oltre 1.000 km. Data la convenienza e il basso impatto ambientale del gas naturale per autotrazione, c’è da sperare che la
rete di distribuzione del metano si faccia più capillare sul territorio, visto che circa 700 stazioni sulle attuali 965 sono soprattutto al nord e riguardano una popolazione di 17 milioni di italiani (su un totale di più di 60). L’intesa firmata di recente alla rassegna “Oil&nonoil” porterebbe così ad un totale di 2.000 distributori. E nel frattempo le case automobilistiche dovrebbero prepararsi a offrire sempre più modelli
senza complessi di inferiorità. Come la Seat Leon TGI che ho provato.