È conosciuta come "ansia da autonomia" ed è l’ossessione nata da quando l’auto elettrica ha iniziato a prendere piede, e che in larga parte ne blocca la diffusione. Si tratta, banalmente, della paura di avere i "km contati” e quindi di rischiare di rimanere a batteria scarica. Per capire quali sono le reali autonomie delle auto elettriche più vendute in Italia abbiamo realizzato una maxi prova comparativa, ma all’atto pratico come bisogna comportarsi quando un'auto elettrica esaurisce la carica e non ci sono colonnine vicine?

Attenzione: c'è batteria e batteria

Prima di tutto, bisogna specificare che quando si parla di batteria scarica, nel caso di un’auto elettrica, si può fare confusione. Da un lato c’è la batteria “tradizionale”, quella da 12V, che è presente e così come sulle auto tradizionali serve ad alimentare l’impianto elettrico, mantenendo il suo livello di carica grazie all’energia cinetica sviluppata durante la marcia. Quando si scarica, la soluzione restano i cari e vecchi cavetti, o meglio ancora i booster.

Auto elettrica, cosa fare quando si scarica

L’altra batteria, o più correttamente pacco batteria, è deputata all’immagazzinamento dell’energia elettrica che alimenta il motore elettrico, che a sua volta dà trazione alle ruote. Quando questa carica si esaurisce, è come finisse il carburante da un serbatoio tradizionale. Il problema è che per ricaricarla non bastano, come nel caso di benzina o gasolio, solo 5 minuti ma bisogna trovare una colonnina disponibile e aspettare i tempi necessari.

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Cosa fare se si arriva allo 0%

Raggiunta la fatidica soglia, ci sono alcune auto, come la Hyundai Kona Electric usata per la prova, che garantiscono qualche altro km di percorrenza (circa 4 secondo la nostra esperienza), utile a raggiungere magari la colonnina più vicina oppure a mettere in sicurezza l’auto a bordo strada. Una volta che però l’auto si ferma, c’è ben poco da fare: bisogna farsi aiutare. Far trainare l’auto da un’altra macchina, in caso di emergenza, è sì fattibile ma altamente sconsigliato.

Le ruote collegate al motore elettrico, infatti, ruotando, potrebbero danneggiarlo, sviluppare calore e addirittura provocare incendi. In ogni caso, la procedura è questa: premere il pedale del freno, selezionare N, cioè il folle, poi spegnere il veicolo e rilasciare il freno di stazionamento, che continuerà a funzionare visto che collegato all’impianto a 12V. È comunque bene evitare di far superare all’auto elettrica trainata i 15 km/h e una distanza di 1,5 km.

Auto elettrica, cosa fare quando si scarica

Meglio rivolgersi ai professionisti

Per evitare di danneggiare l’auto vista la particolarità del motore elettrico, resta sicuramente la scelta migliore chiamare un soccorso specializzato, nel caso della nostra prova Europ Assistance, un punto di riferimento del settore dell’assistenza stradale con oltre 800.000 interventi annui operati in Italia, riservati non solo ai propri clienti ma anche a coloro privi di copertura assicurativa.

Auto elettrica, cosa fare quando si scarica

Nel suo parco ha già dei mezzi ad hoc per il recupero di auto elettriche, cioè quei carro attrezzi con pianale mobile, che caricano l’auto a bordo e non la trainano. In alternativa, resta comunque valida l’opzione dei carrelli che si installano agli pneumatici oppure l’argano sollevatore: anche in questo caso si evita che l’auto si muova utilizzando le proprie ruote motrici.

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