Un'auto familiare amica dell'ambiente economica ed accessibile. Nomen Omen per una casa Casa come Nissan vien da scrivere, non fosse altro che proprio LEAF (Leading, Environmentally friendly affordable Family car) ne è l'acronimo.
La due volumi portabandiera del mondo elettrico in tema automotive fin dal 2010 è giunta da poco alla sua seconda generazione. Ha la propria natura nella città pur con licenza di fuori porta, a patto che ci si trovi sotto i 300 km. Ed allora, dopo il nostro Perchè Comprarla...e perchè no, ecco il nostro Pro e Contro.
E' il grande elemento persuasore di chi dell'elettrico ne fa una crociata: la coppia erogata dalla Leaf arriva immediata, preponderante. E' un'iniezione di potenza diretta, senza filtro che sorprende in positivo per qualsivoglia utilizzo: scatto dai semafori, ripresa immediata, un sorpasso da effettuare. Basta chiedere al pedale destro e coppia sarà.
Nissan lo chiama e-Pedal: si tratta di una strategia di recupero dell'energia cinetica che consente di accelerare e frenare praticamente solo gestendo le fasi con il pedale dell'acceleratore. Una volta lasciato infatti, il freno motore entrerà in maniera preponderante, massimizzando dunque il recupero, frenando quanto più possibile. Serve farci l'abitudine per la sua invasività, ma una volta trovato il giusto equilibrio, il pedale del freno servirà in città solo in caso di "emergenza".
Gli avversi all'elettrico puntano su un elemento difficilmente contestabile ad oggi: la rete di ricarica è ancora scarna. Vero, ma la Leaf può essere ricaricata a casa propria a 3 o 6 kW. Un poco di pazienza ed il..."pieno" è fatto. Quel che serve è una gestione domestica oculata però. Per un pieno a 3 kW servono circa 12 ore con la batteria in "riserva".
Qualora però abbiate necessità di caricare velocemente, la Leaf ha a disposizione anche la presa per la ricarica Fast da 50 kW tramite CHAdeMO, il sistema utilizzato principalmente dai veicoli del Sol Levante. Mezzo "serbatoio"? Circa un'ora di attesa.
Le buche ed i dossi della Città Eterna sono stati ottimo banco di prova. La Leaf, assorbe bene qualsivoglia ostacolo con una taratura delle sospensioni che risulta essere un giusto compromesso tra dinamica (aiutata anche dal baricentro dato dalla disposizione del pacco batteria) e compressione/rilascio. Non vi è sensazione di volteggio: smorza bene e rilascia in maniera graduale.
Sedili riscaldabili sia per guidatore che per passeggero. Volante riscaldabile, cuciture a vista, plastiche di buon livello, prese USB. Sì, la Leaf, in quanto a dotazioni, ha poco da invidiare alla concorrenza.
In città per le manovre ed i parcheggi, le telecamere risultano essere un ottimo aiuto. La Leaf fa di più con l'Around View Monitor, perchè offre una visione a 360° dall'alto grazie alla mappatura delle camere, ma anche la possibilità di gestire tre visuali - frontale anteriore e posteriore, sbalzo anteriore destro e prospettica dall'alto - in ogni momento.
Gira che ti rigira, si avverte sempre una sensazione di "incompiuta". La posizione di guida non è mai quella che uno vorrebbe fino in fondo. Il volante ha poche regolazioni ed è posto forse troppo in basso rispetto al sedile. Il che, considerando l'angolo dei montanti anteriore, rende leggermente difficile la visibilità complessiva.
La capienza del bagagliaio - 435 litri - è più o meno allineata alla concorrenza. Lo spazio non è male. Peccato però che la sponda di carico sia alta ed il volume non è regolare. Inoltre, abbattendo i sedili, c'è un gradino davvero evidente. Anzi, due gradini considerando la cassa dell'impianto audio Bose.
La comunicazione è fondamentale. E se quella tra Smartphone e MYLEAF è davvero veloce e immediata, con un firmware che non rallenta mai, va registrato come per stile e design, il sistema di infotainemnt presti il fianco agli anni che passano. Va bene la razionalità nipponica, ma avremmo gradito uno stile più "moderno".
Fotogallery: Nissan Leaf Business 40 kWh, pro e contro
Nissan Leaf Business 40 kWh