Quando si parla di piacere di guida e di auto elettriche, si fa quasi sempre riferimento alle prestazioni. Ma la guidabilità che contraddistingue questa le auto "a batteria" deriva anche da aspetti legati alla loro architettura tecnica, che ne determina il comportamento su strada.
Guidare sulla neve la Cupra Born mi ha permesso proprio di affrontare questi argomenti, perché le strade a bassa aderenza attorno a Rovaniemi (Finlandia) protagoniste di questo test drive hanno amplificato le reazioni dinamiche dell’auto, rendendo più evidenti le peculiarità di un’elettrica rispetto a una rappresentate delle auto sportive con motore termico come la Cupra Formentor VZ5. Vi racconto com’è andata.
Elettrica posteriore, termica integrale
Prima di continuare, vi ricordo che la Cupra Born è un'elettrica realizzata sulla piattaforma MEB della Volkswagen ID.3, con una caratterizzazione più sportiva. Nella nostra prima prova su strada della Cupra Born trovate tutte le valutazioni che non potrei darvi in questa occasione, avendo guidato solo sulla neve.
La Cupra Formentor VZ5 rappresenta invece il top di gamma nel listino di questo crossover, che unisce elementi tipici delle station wagon con altri che caratterizzano i SUV. Anche grazie al motore della versione di questa prova, uno dei propulsori sportivi con più personalità in tutta l’industria dell’auto: il 5 cilindri 2.5 turbo benzina che storicamente era sempre stato riservato solo alle Audi RS.

Non è solo un fatto di prestazioni
Come accennato poco fa, il divertimento alla guida di un’auto elettrica non dipende solo dalle prestazioni, dall’erogazione istantanea del motore e dunque dalle doti di accelerazione e ripresa. Ma anche dalla guidabilità, da tutti quegli aspetti sintetizzati dalla parola inglese handling.
Un ruolo importante è dovuto anche alla disposizione di componenti fondamentali come il motore e la trasmissione. Su un’auto elettrica, infatti, è molto più facile realizzare dei veicoli a trazione posteriore compatti come la Cupra Born, dunque non con carrozzeria coupé o da berlina a 4 porte, ma da hatchback a 5 porte. Ovvero quel tipo di macchina - più versatile e più pratica – a cui siamo tutti abituati. E che, quando viene equipaggiata con motore a scoppio, è dotata di trazione anteriore. Pensate ad esempio alla BMW Serie 1: anche lei, con l’ultima generazione, ha abbandonato la trazione posteriore.
Inoltre, è anche molto più facile – su un’elettrica, rispetto a un’auto termica - prevedere versioni a trazione integrale, perché si eliminano i problemi di connessione tra il motore e le quattro ruote, non dovendo prevedere alberi di trasmissione aggiuntivi, giunti e modifiche ai differenziali. Con le auto elettriche infatti si può montare un secondo motore tra le ruote a cui si vuole dare trazione, con vantaggi anche in termini di distribuzione dei pesi e di sfruttamento degli ingombri interni nell’abitacolo.


L’elettrico "dietro" ha vantaggi in curva
Le immagini che trovate nel video lo fanno capire in maniera immediata: la neve è perfetta per evidenziare come il motore elettrico posteriore della Cupra Born determini il comportamento dinamico della macchina. Non solo quando si chiede potenza per avere trazione, ma anche quando si alza il piede destro dall’acceleratore e quando si preme sul freno.
In queste fasi di guida, infatti, la rigenerazione di energia crea un effetto di freno motore sulle ruote posteriori che favorisce l’inserimento in curva, facendo allargare il posteriore in maniera controllata e permettendo di chiudere meglio la traiettoria con l’avantreno.
Gestendo, tra l’altro, questa rotazione dell’auto con una grande precisione, perché la calibrazione della coppia di un motore elettrico è molto precisa, chirurgica.
E questo comportamento si può sfruttare nelle diverse modalità di guida, sia per ottenere il massimo della sicurezza, della facilità di guida e della motricità quando ci si vuole muovere senza problemi (magari in condizioni di maltempo, di bassa aderenza); sia nei programmi di guida più sportivi, quando invece si vuole che la macchina diventi più agile e che lasci più libertà di controllo al pilota per cercare il massimo divertimento di guida.


L'elettrica è agile e ha più inerzia
Per le considerazioni fatte finora, la reattività che si percepisce guidando un’elettrica mette in mostra anche uno svantaggio per questo tipo di auto: il peso superiore rispetto a un modello termico paragonabile. E di conseguenza delle inerzie più grandi. Amplificate – ancora una volta – dalla neve, che fa emergere più in fretta le caratteristiche dinamiche tipiche dell’auto.
Pertanto, queste peculiarità di cui abbiamo parlato (facilità di guida, linearità nell’erogazione, precisione nella calibrazione elettronica) possono far sopravvalutare i livelli di tenuta tra le gomme e la strada, su un’auto elettrica. Sono fenomeni che si comprendono subito sulla neve (dove i limiti di aderenza sono più bassi) e che vengono replicati anche su strade bagnate e asciutte a velocità più alte, con meno possibilità di correggere da parte di chi guida.


Percezioni più nitide sull’auto termica
Come si intuisce dalle manovre mostrate nel video sul ghiaccio finlandese, queste considerazioni vengono confermate dal confronto con una sportiva a motore termico come la Cupra Formentor VZ5. Il suono del 5 cilindri, infatti, crea una corrispondenza più immediata tra la velocità e la percezione della prestazione. Dando così al pilota più riferimenti nella guida sportiva. Anche perché, rispetto all’elettrica Cupra Born c'è una differenza di peso di circa 200 kg (1.550 kg per la Formentor, contro 1.750 kg per la Born), che ci riporta al discorso delle inerzie da gestire.
In più, un altro aspetto di una macchina con motore a scoppio che lega il pilota all’auto nella guida più impegnata è la presenza del cambio. Poter scegliere arbitrariamente i rapporti, in particolare, dà modo di interagire con la macchina in maniera più personalizzata. Per avere – ad esempio – il motore a bassi giri mantenendo volutamente una marcia lunga, o viceversa un’erogazione più nervosa innestando un rapporto corto con il motore alto di giri. Cosa che dà più libertà nell’interpretare l’impostazione delle curve, sia in fase di ingresso che in uscita.
Tutto questo si traduce in reazioni più uniformi, costanti, sulla Formentor rispetto alla Born, proprio perché i componenti meccanici dell’auto a benzina trasmettono in maniera più immediata le richieste del pilota all’auto. A prescindere dalla presenza – in questo caso - della trazione integrale, e dalla taratura dei controlli elettronici nelle diverse modalità di guida. È più un discorso dovuto al legame sensoriale che si forma tra pilota, suono ed erogazione in questi due approcci al divertimento di guida: elettrico e termico.