Una delle clausole più delicate dei contratti Rca è la rivalsa, come spiega in dettaglio la Guida alle Assicurazioni di OmniAuto.it. È il diritto della Compagnia di ottenere il rimborso dei danni risarciti. Per esempio, se un automobilista guida sotto l'effetto di stupefacenti, e provoca un incidente, l'Assicurazione di sicuro paga i danni all'altro guidatore; dopodiché, può rivalersi sul responsabile del sinistro: esige tutto il risarcimento, o parte di questo, perché al momento dell'incidente ero sotto l'effetto di droghe.

DIVERSE SITUAZIONI

La stessa rivalsa può scattare in numerose situazioni, spesso indicate nei contratti Rca: trasporto non conforme (troppe persone in auto), guida sotto l'effetto di sostanze proibite (alcol in primis), mancanza di revisione del mezzo, guidatori non abilitati. Ecco, attenzione a quest'ultimo punto, che con la nuova legge sui neopatentati diviene cruciale.

NUOVE NORME

Chi consegue la patente B per le auto dal 9 febbraio 2011, per un anno dal rilascio della licenza può guidare solo macchine con potenza specifica, riferita alla tara, non superiore a 55 kW/t; con un ulteriore limite di potenza massima pari a 70 kW. Se un neopatentato infrange la norma, e guida un'auto "potente", nella migliore delle ipotesi subisce una multa di 152 euro, più la sospensione della patente da due a otto mesi. È comunque un'eventualità remota, visto che i controlli da parte delle Forze dell'ordine sono scarsi; molto più numerosi autovelox e Tutor, che però non riconoscono l'anzianità di patente del guidatore.

IMPATTO COSTOSISSIMO

Ma attenzione: se, alla guida di un'auto "potente", il neopatentato causa un incidente, allora possono essere "dolori". L'Assicurazione potrebbe rivalersi sul responsabile del sinistro: il rimborso diventa pesante soprattutto in caso di lesioni fisiche all'altro conducente. Non c'è da scherzare, specie di questi tempi, in cui il rapporto assicurato-Compagnia è così conflittuale, in particolar modo al Sud Italia. E la materia diventa ancora più complessa e delicata se la vettura non appartiene al neopatentato (che di solito è un ragazzo), ma a un'altra persona: generalmente il genitore. Il quale ha di proposito prestato un veicolo vietato al figlio. Le colpe potrebbero ricadere proprio sul padre o sulla madre.