Quando la vedi da lontano la scambi per un
UFO stradale. Quando ti avvicini sembra un missile con le
sembianze di un triciclo, ma a quattro ruote. Perché questa
XL1, per questo assurda, è comunque un’automobile ed è progettata attorno ad un unico ideale: consumare
meno di 1 litro ogni 100 chilometri, ad ogni costo. Il fatto è che in questo “ogni costo” ci rientra davvero tutto: l’estetica, l’abitabilità, il confort, le prestazioni. E finisci che ti ritrovi con una Volkswagen rumorosa, con poco spazio a bordo e che non è nemmeno divertente da guidare. Come se non bastasse, la paghi un occhio della testa: oltre
100 mila euro…
PERCHE’ LA XL1?
Dare un senso alla XL1 non è immediato. Bisogna sicuramente provarla, ma non basta, perché passato lo stupore di sedersi su un’auto degna da film di fantascienza con tanto di
porte ad apertura alare, ti accorgi che l’abitacolo biposto è quello di una citycar: plastiche dure, equipaggiamenti ridotti all’osso. Anche i finestrini sono a compasso! L’unico “effetto speciale” è dato da
due display laterali che proiettano la visuale posteriore: all’esterno, infatti, gli specchietti sono sostituiti da due telecamere che impattano meno sull’aerodinamica. Il volante si regola solo in altezza, mentre il sedile si muove a basculamento, come sulle auto a rally.
Però c’è l’aria condizionata, particolare per nulla scontato date le premesse.
IL PLUG-IN VOLKSWAGEN
Ma andiamo con ordine. Prima di partire vengo affiancato da un
serioso ingegnere di Wolfsburg che mi ricorda alcune peculiarità tecniche. Il peso, innanzitutto, è irrisorio grazie al telaio in fibra di carbonio, con elementi in alluminio, titanio e vetroresina:
poco meno 800 chili. E poi l’aerodinamica è ultraefficiente, grazie alla carrozzeria a goccia, ribassata (è alta 1 metro e 15 cm) ottimizzata in ogni elemento (notare nelle foto anche le ruote posteriori coperte) per registrare un
CX da record: 0,189. La caratteristica più interessante è però il sistema di propulsione ibrida di tipo plug-in che abbina
un motore elettrico da 27 CV ad un motore endotermico
bicilindrico diesel TDI da 48 cavalli. E’ interessante perché si tratta della prima applicazione di un’architettura che dovrebbe equipaggiare le future ibride plug-in di piccola taglia del Gruppo Volkswagen. A cominciare dall’Up, di cui è stato presentato il prototipo (la
twin up) all’ultimo Salone di Tokyo.
TI FA SENTIRE TUTTO
Metto in moto e ovviamente si sente poco e nulla perché la propulsione si avvia in modalità elettrica. Avverto solo qualche ronzio, ma soprattuto sento molti rumori che provengono dall’ambiente circostante. In altre parole
l’abitacolo è tutto fuorchè ovattato e il tecnico Volkswagen me lo dice chiaramente: “qui non ci siamo preoccupati di insonorizzare nulla, avremmo appesantito l’auto; vede anche i finestrini laterali sono di plastica…”. Un attimo dopo mi
sembra di essere su un kart: non c’è il servosterzo, la seduta è bassissima e della strada si sente tutto per via dell’assetto molto rigido. Le ruote piccole poi, trasmettono sul volante una sensazione di instabilità, ma è solo una percezione. La XL1 sembra un giocattolo che però avanza fluido grazie anche al
cambio DSG a doppia frizione a 7 marce. Il bicilindrico entra in azione
superati i 40 km/h e il suo ticchettio invade l’abitacolo da dietro, perché appunto è montato in posizione centrale. Oltre questa velocità lavora con il motore elettrico, accendendosi e spegnendosi di continuo come su tutte le auto ibride e devo dire che il tandem funziona bene.
IL DATO CHE CONTA
La velocità massima dichiarata è di
160 km/h per un tempo di accelerazione da 0 a 100 km/h di
12,6 secondi. Ma non sono questi i valori che interessano quando si guida l'XL1. Il mantra di quest’auto è
consumare il meno possibile che significa andare piano, sfruttare tutta l’autonomia delle batterie (50 km in full electric) e guidare rilassati. Io sono riuscito a registrare sul computer di bordo
1,2 litri ogni 100 chilometri contro gli 0,9 litri dichiarati. Un dato comunque strabiliante
che ti fa dimenticare tutto: la scomodità, il rumore, le prestazioni modeste. Sulla XL1 ti appaga la consapevolezza di poter percorre 1000 chilometri con meno di 10 litri di gasolio, perché ti senti quasi
inarrestabile. Il piacere di guida si converte in
piacere di essere efficienti ed è questo il senso della XL1, una
supercar al contrario.
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