Auto distrutte dall’alluvione, quella di turno visto che nelle ultime settimane di allerte meteo ne abbiamo sentite tante. Da Nord a Sud, in tutta Italia c’è un’ondata di maltempo che sembra più feroce che mai. Ma passata l’emergenza e contati i danni, chi paga? C’è modo di farsi restituire, almeno in parte, quello che si è perso? Chi ha l’auto distrutta completamente o deve fare i conti con una serie di costosi danni ha le spalle coperte se ha stipulato quella garanzia accessoria alla Rc auto obbligatoria in questi casi, oppure può tentare un’altra strada. Vediamo di seguito tutti i dettagli.
Avere la garanzia accessoria fa la differenza
Per essere riserciti, indipendentemente dalla tipologia di danno subito, è necessario aver stipulato quella garanzia accessoria alla Rc auto obbligatoria che solitamente viene venduta dagli agenti in abbinamento agli atti vandalici, ovvero la garanzia contro gli eventi naturali o atmosferici. Chi la richiede, come ci ha spiegato un Agente Generale di AXA Assicurazioni, paga una cifra che si aggira attorno ai 68 euro per 10.000 euro di valore assicurato (prezzo indicativo che facilita il calcolo per chi possiede vetture di minore o maggiore valore economico) e viene risarcito fino a quel tetto massimo.
Cosa deve fare chi è assicurato
Possedere questa polizza aggiuntiva non basta. A chi ce l’ha consigliamo di recarsi anche dalle Forze dell'ordine per farsi rilasciare un documento che attesti l'accaduto. Bisognerà quindi verificare che nel contratto assicurativo sia inclusa la causa che ha danneggiato la vettura: grandine, alluvione, tromba d'aria, ma anche smottamento, frana. La classificazione dell'evento viene fatta dall'Osservatorio meteorologico.
Attenzione alle franchigie
Bisogna però fare anche altri conti. A chi fa richiesta di risarcimento perché assicurato ricordiamo che dovrà farsi carico delle franchigie (un importo in euro fisso che si riferisce a quella parte di danno che resta a carico dell'assicurato) e degli scoperti (una percentuale del danno). Ad esempio, se la franchigia ammonta a 200 euro e il danno a 2.000, il rimborso sarà di 1.800 euro. Con lo scoperto del 15% e danno di 2.000 euro, il risarcimento ammonterà a 1.700 euro. Se invece il danno è totale e quindi la macchina è da buttare, il rimborso corrisponderà al valore commerciale della vettura quale era al momento della calamità. E c'è poi il possibile danno indiretto, come la perdita di un appuntamento di lavoro perché l'auto era fuori uso. Ma questa è una perdita patrimoniale tutta da dimostrare.
Cosa può fare chi non ha la polizza aggiuntiva
Sebbene questa copertura assicurativa non costi poi moltissimo, la maggior parte degli automobilisti non cell’ha. A questo punto ci si può rivolgere ad un avvocato e chiedere il rimborso al Comune di turno per la cattiva gestione delle infrastrutture, però, come ci ha spiegato l'Avvocato Pier Paolo Montone dello Studio romano Montone&Partners, in una circostanza straordinaria in cui ad esempio un Sindaco ha chiesto lo stato di calamità naturale è complesso agire sul Comune per esclusione della responsabilità per cause di forza maggiore. A questo punto i casi sono tanti e tutti da valutare singolarmente.