Da fuori non ci sono scritte: l'headquarter di Akrapovic, a Ivancna Gorica, Slovenia, una manciata di km da Lubiana, è decisamente anonimo. Solo la particolare trama delle griglie sottili che ricoprono le pareti – disegnate dalla moglie del signor Akrapovic, architetto di professione – fanno percepire che qui si vive a pane&scarichi. “Vogliamo lavorare tranquilli, senza l'assillo dei curiosi” si giustifica Mitja Reven, che cura le pubbliche relazioni per un'azienda di circa 1.200 dipendenti, divisi in due fabbriche. Benvenuti in Akrapovic.
Una storia di successi
E' il 1991 quando Igor Akrapovic, buon pilota motociclistico, decide di iniziare a costruire impianti di scarico per moto. Secondo lui, però, l'acciaio è troppo pesante: il titanio sarebbe perfetto. Passano due anni e Kawasaki Deutschland prova un suo scarico sulla Ninja da Superbike: è l'inizio di tutto. La prima vittoria arriva nel 1997, mentre nel 1999 viene costruita la sede di Ivancna Gorica. Se nel 2000 Colin Edwards consegna ad Akrapovic il primo titolo mondiale con la Honda VTR1000 SP-1, nel 2002 ecco l'ingresso di Igor in MotoGP. Oggi, praticamente solo il team Honda HRC non monta uno scarico sloveno. E la stessa proporzione, o quasi, si trova in competizioni quali Dakar o DTM. Senza dimenticare Le Mans dove (con Audi) Akrapovic vince per la prima volta nella categoria LMP1 nel 2010.
Come lavorare il titanio
Poi, naturalmente, c'è il prodotto per auto e moto di serie. Mica mezzi qualunque: per la maggior parte, supercar e due ruote di un certo livello. Dietro tutto, la capacità di produrre – con una fonderia interna, nata nel 2009 – e lavorare il titanio. Per dare forma ad impianti di scarico, che siano solo terminali oppure linee complete, tanto affascinanti e ben realizzati che si potrebbero appendere in salotto. La chiave di volta? In Akrapovic hanno trovato il modo (grazie ad un macchinario di produzione italiana, adattato) di curvare e lavorare il titanio, senza dover realizzare troppi raccordi e doverli poi saldare assieme. In questo modo, lo scarico è più rigido strutturalmente, è molto più leggero (a parità di dimensioni, pesa il 40% in meno dell'acciaio) e consente ai tecnici del suono di lavorare al meglio.


Il sound migliore del mondo
Già, perché – come ci spiegano in azienda – la missione di Akrapovic è quella di trovare il miglior sound possibile. Sia da fuori, sia da dentro l'abitacolo. Per questo ci sono tecnici dedicati, che passano ore al volante e al computer alla ricerca delle frequenze migliori. Usando anche software capaci di isolare le frequenze da tenere e quelle da scartare. L'ultima creatura, che abbiamo l'onore di ascoltare in anteprima, è l'impianto di scarico creato per i 620 CV della BMW M5. Ma, nella “stanza dei segreti”, ecco apparire vere e proprie sculture di tubi in titanio per Porsche 911 GT3 e Lamborghini Aventador S.


Artigianalità e qualità
Oggi, Akrapovic è una realtà più che solida, con operai che lavorano su tre turni e linee di montaggio che vanno a pieno ritmo. Oltre alla fonderia e a tutti i reparti necessari a lavorare il titanio, non manca nemmeno l'ala della fabbrica dedicata alla fibra di carbonio. Utilizzata per creare superbi diffusori sottoparaurti o protezioni da applicare agli specchi retrovisori. O ancora, nelle moto, paracalore per gli scarichi. A lavorarlo, solo operaie: la manualità femminile è tutt'altra cosa rispetto a quella di noi maschi, e il carbonio esige precisione. Con un controllo qualità certosino a fine ciclo: se c'è una minima sbavatura, il prodotto torna indietro.
Un futuro roseo?
Rimane da capire, visto che il mondo dell'auto sta virando verso alternative ibride ed elettriche, quale sia il destino di un'industria che produce scarichi per supercar. Secondo Igor Akrapovic, ci vorrà ancora un bel po' di tempo prima che le auto tradizionali scompaiano, specie quelle di un certo tipo. Il titanio, inoltre, ha un sacco di applicazioni: poiché è molto leggero, torna utile anche sulle ibride, dove tenere sotto controllo il peso è importante. E poi il business sulle moto sta crescendo. Senza dimenticare le eventuali applicazioni in campo medico, ad esempio per protesi o mezzi di sintesi. Ma il titanio è molto usato anche in campo bellico. Qui, Mr. Akrapovic è sicuro: “Quello che non voglio fare mai è produrre materiale destinato ad armamenti. Non è una cosa che condivido.” Ben fatto, Igor.