In un periodo così difficile per l’automobilismo e, in buona misura, anche per le youngtimer (con la Legge di stabilità che tocca le storiche), avere il privilegio di poter “salvare” un mostro sacro dell’automobilismo anni ’80 è stato fantastico. E adesso, finalmente ci siamo: il premio di gtiisback.it è pronto per essere portato a casa dal fortunato vincitore del concorso che si parcheggerà in garage questa Peugeot 205 1.9 GTi rimessa a nuovo. Grazie a Peugeot Italia, questa bomba da 130 CV è stata completamente restaurata, dal motore alla carrozzeria, passando per gli interni… ma prima di salutarla per sempre, ho voluto metterla (in maniera rispettosa) alla frusta, per dirle “addio” nel migliore dei modi!

GTi: come riconoscerla

Anche se il mito 205 GTi quest’anno compie 30 anni grazie alla 1.6, presentata al Salone di Parigi nel 1984, la motorizzazione più ambita e ricercata rimane anche oggi la 1.9, svelata al pubblico mondiale nel 1986, sempre al Salone parigino, anche se in Italia arriverà solo nel 1987. Esternamente, la più potente delle GTi si distingue dalla sorella minore solo i cerchi in lega maggiorati da 15 pollici, con grossi fori di areazione, la scritta 1.9 sui fregi dei montanti posteriori, mentre la lista degli optional, che variava da mercato a mercato, era inizialmente limitata e, tra gli accessori più gettonati vi era il tetto apribile panoramico in vetro e la vernice metallizzata. Cinque i colori inizialmente disponibili: rosso Vallelunga, bianco Meije, grigio Antracite, grigio Futura e nero. All’interno invece la sportività è presente, ma senza eccessi. Era infatti possibile dotare la GTi di sedili con i fianchetti laterali in cuoio che presto diventeranno di serie sul mercato italiano. Sono poi di serie, oltre al volante a tre razze rivestito in pelle, anche la chiusura centralizzata (bagagliaio compreso), così come gli alzacristalli elettrici.

Fotogallery: Peugeot 205 1.9 GTI... la prova!