Muovi poco o male il collo, talvolta è proprio bloccato, hai un dolore alla cervicale pungente, intenso, continuo, con effetti collaterali come mal di testa e stanchezza: è il tremendo torcicollo, generalmente dovuto a una contrattura dei muscoli laterali del collo, questa a sua volta causata da una miriade di fattori (colpo di freddo come l'aria condizionata, un movimento troppo stressante, una postura errata al computer e altro). Generalmente è un guaio transitorio che scompare dopo alcuni giorni (da 2 a 15, secondo la gravità) con l'aiuto di creme e antidolorifici. Ma in auto come prevenire il torcicollo? In basso, alcune dritte, che chiaramente valgono pure se già state soffrendo di un leggero torcicollo.
Tris prima del male
# 1. Per limitare. La regola d'oro è mantenere la posizione giusta al volante: in particolare, portate il sedile a un'altezza tale da consentire la massima visibilità della strada. Così, avrete una buona visuale senza dover modificare continuamente la posizione del collo, e agli incroci non dovrete "allungare" troppo i muscoli del collo stesso. Dovete premere a fondo e facilmente i pedali della frizione e dell'acceleratore, per evitare tensioni muscolari su tutto il corpo, che si riflettono negativamente sul collo. In quanto alle mani, la posizione raccomandata dalla "American Automobile Association" è quella delle "9 e 15": in questo modo, fate riposare le spalle e le articolazioni delle braccia, sterzando agevolmente senza dannosi movimenti ripetuti a fine corsa. Alla fine, non avrete sovraccarichi alle strutture muscolo-scheletriche e nervose.
# 2. Poggiatesta. Il poggiatesta va essere posizionato alla stessa altezza della vostra testa e a una distanza di circa 7 centimetri dalla stessa. In caso di tamponamento, le conseguenze del colpo di frusta saranno meno gravi: c'è pur sempre una forza di accelerazione-decelerazione che si scarica sulle strutture muscolo-scheletriche e nervose del collo, ma meno forte se col poggiatesta alla giusta altezza.
#3. Correnti d'aria. Evitate di passare dal caldo afoso dell'esterno al "gelo" dell'abitacolo dell'auto con il climatizzatore "a palla". D'estate, temperatura interna deve essere al massimo inferiore rispetto a quella esterna di 5 gradi (viceversa d'inverno deve essere al massimo superiore di 5 gradi). È opportuno consentire al corpo qualche minuto di transizione ragionevole fra un estremo e l'altro. Inutile dire che le correnti dell'aria condizionata non vanno mai puntate direttamente sul corpo, ma occorre orientare le bocchette in modo che l'organismo ne tragga solo giovamento: sulle superfici interne della vettura.
E dopo…
Una volta combinato il "pasticcio", ossia dopo che il torcicollo è diventato un nemico, occorre riposare su un materasso non troppo morbido: di notte, poggiate la testa su un cuscino ortopedico specifico per il dolore cervicale. Mai farsi massaggi da soli né tantomeno affidarsi a mani inesperte, che rischiano di peggiorare la "deformità" del rachide cervicale: tutt'al più serve un trattamento osteopatico, per alleviare compromissioni del nervo, eseguito da specialisti. Sotto consiglio medico, affidatevi ad antidolorifici, ben sapendo che portano sonnolenza e stanchezza: occhio se dovete guidare.
[In collaborazione con Aldo Ferrara, professore di malattie respiratorie dell'Università di Siena, Executive Manager dell'Associazione European Automotive Medicine (ERGAM); autore di "Fisiologia clinica alla guida" (Piccin Ed. 2015)]