Con questa terza puntata dell'articolo dedicato alla qualità dell'aria in Italia passiamo alla questione degli effetti che gli inquinanti e i gas serra, emessi anche dalle auto, possono avere sulla salute umana e più in generale sull'ambiente.

Insomma, quali sono e quali danni possono provocare i principali inquinanti che escono dai terminali di scarico delle nostre auto? La tanto citata CO2, il principale dei gas serra, quale impatto ha sul riscaldamento globale? Qui sotto le nostre risposte.

Gli effetti degli inquinanti (anche dalle auto) su salute e ambiente

Emissioni allo scarico

Emissioni allo scarico

Ma quale pericolo rappresentano questi inquinanti sulla salute umana e sull'ambiente? Per rispondere a questa domanda utilizziamo i dati forniti dal Ministero della Salute e dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica.

Ossidi di azoto (NOx)

Gli ossidi di azoto (NOx), che raggruppano tutti gli ossidi di azoto, sono quegli inquinanti che vengono emessi dai processi di combustione, in minima parte in forma diretta dagli scarichi (NO, monossido di azoto), ma soprattutto in forma secondaria, come biossido d'azoto (NO2) dovuto all'ossidazione del monossido di azoto in atmosfera.

  • Il monossido di azoto è un gas incolore e inodore mentre il biossido di azoto è rossastro e di odore forte e pungente con forte potere irritante. Il biossido di azoto è quattro volte più tossico del monossido; a concentrazioni di circa 13 ppm (circa 4,4 mg/m³) esso procura irritazione alle mucose degli occhi e del naso mentre l'NO può portare alla paralisi del sistema nervoso centrale delle cavie sottoposte per 12 minuti a circa 2.500 ppm (circa 3.075 mg/m³).
  • Il biossido di azoto può provocare irritazione oculare, nasale o a carico della gola e tosse. Alterazioni della funzionalità respiratoria si possono verificare in soggetti sensibili, quali bambini, persone asmatiche o affette da bronchite cronica. Una sintomatologia precoce a carico delle prime vie aeree in soggetti con patologia polmonare può manifestarsi a partire da concentrazioni pari a 0,2 mg/m³.
  • Gli ossidi di azoto (NOx) contribuiscono ai fenomeni di smog fotochimico (è precursore per la formazione di inquinanti secondari come ozono troposferico e particolato fine secondario) di eutrofizzazione e delle piogge acide.
  • Gli ossidi di azoto producono danni alle piante, riducendo la loro crescita, e ai beni materiali, provocando corrosione dei metalli e scolorimento dei tessuti. Sulle piante, l'esposizione al biossido di azoto induce la comparsa di macchie sulle foglie mentre il monossido rallenta il processo di fotosintesi.

Particolato grossolano (PM10) e particolato fine (PM2,5)

Per particolato atmosferico si intende l'insieme di particelle atmosferiche solide e liquide con diametro compreso fra 0,1 e 100 micron. Le particelle più grandi generalmente raggiungono il suolo in tempi piuttosto brevi e causano fenomeni di inquinamento su scala molto ristretta. Le particelle più piccole possono rimanere nell'aria per molto tempo; alla fine gli urti casuali e la reciproca attrazione fanno ingrossare le stesse al punto da far loro raggiungere una velocità di caduta sufficiente a farle depositare al suolo. Oltre a questo meccanismo di deposizione a secco l'eliminazione dall'atmosfera avviene anche per effetto della pioggia.

In base al diametro aerodinamico delle particelle che compongono il particolato (o polveri sottili) viene classificato in PM10 (dimensioni inferiori a 10 millesimi di millimetro) e PM2,5 (diametro inferiore a 2,5 millesimi di millimetro).

  • Sulla salute umana il particolato può provocare aggravamenti di malattie asmatiche, aumento di tosse e persino convulsioni, oltre agli effetti tossici diretti sui bronchi e sugli alveoli polmonari.
  • Il particolato atmosferico può diffondere la luce del sole assorbendola e riemettendola in tutte le direzioni; il risultato è che una quantità minore di luce raggiunge la superficie della Terra. Questo fenomeno può determinare effetti locali (temporanea diminuzione della visibilità) e globali (possibili influenze sul clima).
  • La presenza di particolato favorisce la formazione delle nebbie, perché le particelle forniscono alle microscopiche goccioline che formano la nebbia nuclei intorno cui condensarsi.
  • Il particolato provoca danni ai materiali, come la corrosione dei metalli, danneggiamento ai circuiti elettrici ed elettronici, sia per azione chimica che meccanica, insudiciamento di edifici e opere d'arte, ridotta durata dei tessuti.
Nebbia e smog a Milano

Nebbia e smog a Milano

Ozono (O3)

L'ozono è un inquinante secondario, un gas incolore fortemente instabile che non viene emesso direttamente da una sorgente, ma si forma in atmosfera in determinate condizioni ambientali a partire da altri inquinanti secondari come gli ossidi di azoto (NOx) e idrocarburi reattivi. I principali effetti negativi sull'uomo e sull'ambiente sono:

  • Irritazione del sistema respiratorio
  • Riduzione della funzione polmonare
  • Aggravamento dell'asma e di altre patologie respiratorie
  • Azione fitotossica nei confronti degli organismi vegetali, con effetti immediatamente visibili di necrosi fogliare ed effetti meno visibili come alterazioni enzimatiche e riduzione dell'attività di fotosintesi

Composti organici volatili non metanici (NMVOC)

Le emissioni in atmosfera di composti organici volatili non metanici (NMVOC), per quanto notevolmente ridotte dai catalizzatori delle auto, possono avere impatti negativi sulla salute e sull'ambiente. Questi i principali effetti:

  • I COVNM possono reagire con altri inquinanti atmosferici all'aperto in presenza di luce solare (attraverso i raggi ultravioletti) per produrre ozono a livello del suolo. L'ozono rappresenta un rischio per la salute in quanto scatena infiammazioni e asma, ma provoca anche danni ossidativi alla vegetazione, come le colture.
  • Rappresentano una minaccia per la salute anche in ambienti chiusi, dove le reazioni con le sostanze chimiche derivanti da processi di combustione come il fumo, il riscaldamento, la cottura o la combustione di candele possono produrre sostanze chimiche pericolose come la formaldeide (sostanza irritante e cancerogena per l'uomo.
  • I COVNM possono anche contribuire alle concentrazioni di particolato nell'aria, che ha anch'esso gravi implicazioni per la salute.

Monossido di carbonio (CO)

Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore e inodore emesso da fonti naturali e antropiche (tra queste il 90% deriva dagli scarichi automobilistici). Questi gli effetti sull'uomo e sull'ambiente:

  • Il monossido di carbonio viene assorbito rapidamente negli alveoli polmonari. Nel sangue compete con l'ossigeno nel legarsi all'atomo bivalente del ferro dell'emoglobina, formando carbossiemoglobina e in pratica ostacolando il trasporto di ossigeno nel sangue.
  • Il monossido di carbonio va considerato inquinante primario a causa della sua lunga permanenza in atmosfera, che può raggiungere i sei mesi. Gli effetti sull'ambiente sono da considerarsi trascurabili mentre quelli sull'uomo sono estremamente pericolosi.
  • In alcuni soggetti esposti per lungo tempo all’assorbimento di piccole quantità di CO, è stata descritta una sintomatologia caratterizzata da astenia, cefalea, vertigini, nevriti, sindromi parkinsoniane ed epilettiche, aritmie, crisi anginose.
Panorama della città di Torino

Panorama della città di Torino

Anidride carbonica (CO2)

L'anidride carbonica (CO2 o biossido di carbonio), lo ricordiamo, non è un inquinante, ma il è principale dei gas serra, cioè di quei gas emessi in atmosfera anche dalla combustione di fonti fossili (carbone, petrolio e gas naturale) che contribuiscono ad accrescere il naturale effetto serra, portando a sensibili cambiamenti climatici come il riscaldamento globale.

Non a caso la CO2 è considerata uno dei più importanti gas climalteranti, in grado di cioè di produrre alterazioni al clima terrestre. Questo significa che l'anidride carbonica in sé non ha effetti diretti sulla salute umana, ma impatta pesantemente sul problema del surriscaldamento climatico. Insomma, l'aumento della CO2 in atmosfera rischia di provocare al pianeta Terra scenari preoccupanti come:

  • Desertificazione
  • Innalzamento del limite delle nevi perenni
  • Scioglimento dei ghiacci
  • Innalzamento del livello del mare
  • Surriscaldamento e acidificazione degli oceani
  • Aumento di fenomeni atmosferici estremi
  • Aumento della diffusione di malattie di origine tropicale

Prima parte - Inquinamento in Italia e auto: la qualità dell'aria che respiriamo
Seconda parte - Inquinamento in Italia e auto: quanto è colpa delle macchine?

[Fonti: Snpa, Ispra, Arpa Emilia-Romagna, Arpa Lombardia, Arpa Piemonte, Arpa Sicilia, Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, Ministero della Salute, Life Project PREPAIR, Regione Campania]