Il cuore che non batte col suo solito ritmo. Partiamo dall’aritmia cardiaca in auto: si verifica se lo stimolo o impulso elettrico non è regolare o non si irradia su tutto il cuore in modo omogeneo​. La più innocua, extrasistole, può essere sporadica, specie in caso di stress, frenata brusca, accelerazione, sorpasso. Ma se il ritmo viene del tutto sovvertito può comparire una fibrillazione che che ha origine negli atri (le cavità superiori) del cuore e si chiama atriale. Un guaio anche per chi guida. Se l’aritmia si fa sentire al volante, occorre immediatamente calmarsi, cercare di fermarsi in sicurezza. ​In assenza di farmaci, non sempre il cuore ripre​nde a funzionare normalmente,​ quindi cercate un pronto soccorso nell'attesa​ ​di un intervento sanitario. ​È bene quanto prima di bere, respirare. In quegli stati, qualsiasi emozione forte può contribuire a peggiorare la situazione.


Un tris da conoscere


1# Cos’è. Ma da cosa origina la fibrillazione atriale? È il risultato di un numerosi problemi cardiaci ed extracardiaci: guai dentro e fuori il cuore. A incidere, è soprattutto ​un danno vascolare cronico che va dall'ipertensione arteriosa​ a​lle​ endocrinopatie. Spesso è dovuta infezioni virali, batteriche (miocarditi) o affezioni del pericardio, la membrana che avvolge il cuore (​peri​cardite).


2# Allarme: quando. I numeri per individuare il problema. Il battito normale di un individuo adulto (ritmo sinusale) è attorno a 80 pulsazioni​ a​l minuto,​ ma regolari e costanti nella comparsa,​ quello di una persona affetta da fibrillazione atriale schizza a 200 pulsazioni al minuto​, irregolari, anarchiche. In compenso, il sangue non viene spinto in modo efficace in circolo: gli organi non ricevono sangue a sufficienza.


3# Sintomi. I campanelli d’allarme della fibrillazione atriale? ​Respiro corto​, che di solito interviene sotto sforzo, ma potete averlo anche seduti in auto. Una improvvisa astenia o ​s​tanchezza superiore al normale. Vertigini, ​capogiro, sudorazioni fredde, quando cioè si coinvolge il nervo vago (crisi vagale).


Appesantirsi, che guaio


Fattore chiave è l’età.​ Così come l’obesità, specie quando si sta in posizione assisa, ​ma anche l’abuso di sostanze tossiche, dal fumo all’alcol passando, naturalmente, per le droghe, possono compromettere la funzionalità del muscolo principale del nostro corpo.


In collaborazione con Aldo Ferrara, professore di malattie respiratorie dell’Università di Siena, e coordinatore scientifico dell’associazione European Automotive Medicine (ERGAM), autore di “Fisiologia Clinica alla guida”, Piccin Ed. 2015.