No: non è un articolo rivolto solo alle donne incinte. Né solo a quelle che intendono diventarlo. Qui abbiamo una serie di consigli anche per fidanzati, coniugi, fratelli, amici, conoscenti di chi è in dolce attesa; e in generale per qualsiasi guidatore che trasporti una signora col pancione. Perché il gentil sesso, così straordinariamente forte, in quei nove mesi necessita di diverse attenzioni in più, specie se il bimbo in grembo cresce e chiede spazio (qui il nostro Speciale "bimbi in auto"). Ecco allora una serie di accorgimenti utili affinché la futura mamma (e il piccino) viaggi in sicurezza e in comfort.


Tris vincente


1# Cintura. Allacciare la cintura di sicurezza, non perché lo impone il Codice della Strada (articolo 172), ma perché lo impone il buon senso: in caso di frenata brusca, manovra che sballotta guidatori e passeggeri, incidente, madre e piccolino sono protetti a dovere dalla cintura. E, come ribadisce la legge, la cintura va allacciata correttamente, senza trucchetti per allentarla. Per una maggiore comodità, il nastro inferiore (quasi orizzontale) passa sotto il pancione; mentre il nastro superiore (di traverso, dall’alto in basso) passa sul petto, proprio in mezzo ai seni. Esiste un’unica eccezione, con certificato del ginecologo: se lo specialista attesta che la cintura aggrava i rischi del trasporto della donna incinta, allora c’è l’ok all’esonero.​ Ma il miglior sistema sarebbe assicurato dalle cinture avio o di tipo sportivo che agganciano in alto le articolazioni scapolo-omerali e in basso da cintura al di sopra della fascia pubica. Un'accortezza: alzare adeguatamente il volante, perché in caso di incidente l’airbag svolga bene il proprio "lavoro" protettivo..


2# Fatica. Piano con gli spostamenti: ai primi segnali di stanchezza o insofferenza della guidatrice col pancione, o della passeggera in dolce attesa, il viaggio dovrebbe interrompersi. Preziosa una pausa di qualche minuto. In generale, lo stile di guida dev’essere particolarmente soft, specie nei tragitti traffico, con numerosi stop and go, e in quelli dove sono presenti curve e buche nell’asfalto. Una qualsiasi asperità del terreno può essere sofferta dalla puerpera, e quindi è proprio il caso di andarci piano, meglio ancora se con una vettura dalle sospensioni valide. Come ricorda l’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro), gli effetti nocivi delle vibrazioni dipendono pure dal tempo di esposizione, dalla zona di contatto con l’oggetto che vibra (mani, piedi, glutei), da fattori di natura fisiologica e psicofisica quali costituzione corporea, postura, suscettibilità individuale.


3# Pesi. Per le donne in gravidanza,​ specie se in attività di driver (almeno fino al quinto mese)​, evidenzia l’Inail, massima cautela nella "movimentazione manuale dei carichi, nelle operazioni di trasporto o di sostegno di un carico, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico". Questo ovviamente vale anche per la guidatrice o la passeggera incinta, che debba carica un peso in auto, valigie o sacchetti della spesa o altro. È infatti la colonna vertebrale in generale, e ancor più la colonna lombare, la struttura più sensibile alle forze di compressione che si generano dalla movimentazione dei carichi.


Se proprio lo si deve fare…


Se invece la donna incinta è sola, e deve proprio sollevare un qualche carico, è opportuno (sottolinea l’Inail) non farlo a schiena curva. E non eseguire una torsione del busto spostando un oggetto. Mai mantenere oggetti lontano dal baricentro del corpo, e non inarcare la schiena per raggiungere posizioni alte. Inoltre, non sollevare un carico bruscamente, evitando il trasporto di un grosso peso con una mano.


In collaborazione con Aldo Ferrara, professore di malattie respiratorie dell’Università di Siena, Executive Manager dell’A​ssociazione European Automotive Medicine (ERGAM), e autore di "Fisiologia clinica alla guida", Piccin Ed. 2015.