I gruppi BMW e Daimler mettono da parte la grande rivalità che li divide e uniscono le forze per i servizi di mobilità nelle aree urbane, a partire da quelli per le auto condivise DriveNow e Car2go, che faranno parte di una nuova società controllata dal 50% da ciascun costruttore. La conferma alla notizia è arrivata ieri, ma in realtà da tempo si rincorrevano le indiscrezioni circa un possibile accordo fra i due gruppi. L’intesa deve ancora essere valutata dalle autorità competenti, è scritto nel documento pubblicato dalla Daimler (il costruttore di cui fanno parte le Mercedes e smart), anche se non ci sono grossi dubbi sul fatto che un accordo verrà trovato.

Una società, tante ramificazioni

Le BMW e Daimler hanno deciso così di unire le rispettive attività e formare un’azienda più solida con “ramificazioni” in cinque diverse aree, molte delle quali sono considerate di grande prospettiva e in grado di sostituirsi ai mezzi di trasporto che oggi conosciamo. Quella più nota è sicuramente il car sharing, ovvero le auto da noleggiare per brevi spostamenti in città. Qui BMW offre il più costoso servizio DriveNow (presente in Italia solo a Milano) e Daimler “risponde” con Car2go, dove la flotta di auto è composta da più economiche e pratiche smart (disponibili a Milano, Firenze, Roma e Torino). La nuova società potrà contare su 20.000 auto In 31 paesi nel mondo.

Meno spese, più guadagni?

Gli altri servizi che verranno presi in carico dalla nuova società sono le colonnine di ricarica, le app che aiutano a trovare parcheggi liberi, il ride hailing (i servizi di trasporto privato in stile Uber) e le app che dicono come arrivare nel più breve tempo possibile da un punto A ad un punto B attraverso mezzi pubblici e privati. L’accordo sembra confermare le indiscrezioni circa la redditività dei servizi di car sharing, che non sembrano assicurare i guadagni previsti dai costruttori (non a caso i bilanci di DriveNow e Car2go sono sconosciuti). A maggior ragione vista la concorrenza di servizi in grande ascesa, come quelli di Uber. BMW e Daimler hanno deciso di unirsi per divedere i costi ed essere più competitive.