Dopo la Avantime, probabilmente, l’aggettivo “originale” non se lo sarebbe meritato più nessuna auto al mondo. Guardatela, non sembra anche a voi una dimostrazione di coraggio estremo? Una monovolume a tre porte non si era mai vista prima e, molto probabilmente, non si vedrà mai più. Detto questo e senza sminuire l’audacia di Renault, bisogna aggiungere un’altra cosa: vista oggi, già una monovolume (o MPV che dir si voglia) è un atto di “fede”, perché gli automobilisti ormai vogliono solo SUV. Tuttavia, nei primi anni Duemila, quando viene lanciata la Avantime, la situazione è nettamente diversa. Renault, infatti, è da diverso tempo che infila un successo dietro l’altro con questo genere di carrozzeria; inizia nel 1994 con l’Espace, prosegue nel 1993 con la Twingo e nel 1996 con la Megane Scenic.

Spiazzare la concorrenza

A chi si rivolga la Avantime, a essere sinceri, è difficile dirlo: di sicuro, non alle persone a cui hanno pensato gli uomini del marketing in fase di progettazione. I numeri di mercato, piuttosto scarsi, sono lì a dimostrarlo. Però questo progetto è meno folle di quello che può sembrare: siccome i tedeschi, sedici anni fa come oggi, sono praticamente imbattibili nei segmento medio-alti e alti, perché non provare a sfidarli con qualcosa di diverso? Ecco dunque questa monovolume coupé e, per chi ha bisogno di un po’ di praticità in più, Renault ha nella gamma la Vel Satis (entrambe vengono immesse sul mercato nel 2002), altro bel salto nel vuoto su cui magari un giorno torneremo.

Vista lateralmente stupisce

Un occhio non esperto, ma forse anche un intenditore distratto, incrociando l’Avantime potrebbe confonderla per l’Espace, o comunque per una monovolume come le altre, almeno vista da davanti o da dietro. Magari anche di tre quarti. Di sicuro, però, osservandola lateralmente, è impossibile non rimanerne colpiti. Primo, per quella portiera che “manca” (al pari del montante centrale), secondo per quella che c’è, lunga all’inverosimile. Terzo, per il montante posteriore molto spesso, elaborato e verniciato non di uno, non di due, ma di ben tre colori: quello del tetto, quello della carrozzeria e di nero lucido nella parte più vicina al lunotto. Già, il lunotto, anche qui la banalità non è di casa: quasi perfettamente verticale, si arcua ai lati e, al di sotto di esso, si allunga un accenno di volume posteriore che poi verrà riproposto - anche in questo caso non senza coraggio - sulla compatta Megane.

 

Renault Avantime, le foto storiche
Renault Avantime, le foto storiche
Renault Avantime, le foto storiche

All’inizio solo al top

La base meccanica non può che essere quella dell’Espace, ma inizialmente la Avantime viene “posizionata alta”, come amano dire gli esperti di marketing. Tradotto: si pensa che l’acquirente tipo (il target, per dirla bene) abbia una buona capacità di spesa e, se sceglie di andare sull’Avantime, la voglia di alto livello. Il motore disponibile al lancio è dunque il 3.0 V6 24 valvole a benzina da 207 CV e gli allestimenti sono particolarmente ricchi. Ben presto però si capisce che la strategia disegnata attorno a questo progetto fa acqua da tutte le parti, a partire proprio da un’idea di auto che in pochissimi capiscono e accettano. Risultato: nonostante l’ingresso nella gamma di motori come il 2.0 turbobenzina da 163 CV e il 2.2 dCi da 150, le vendite stentano ad attestarsi su livelli minimi di sostenibilità economica. Così, dopo poco più di 8.500 esemplari venduti e un anno e mezzo di commercializzazione, questa macchina viene ritirata dal mercato.

Con i se e con i ma la storia non si fa

Scusate se abbiamo preso in prestito un famoso detto, ma qui ci sta tutto: è impossibile affermare quale sarebbe stato il successo di questa macchina “se solo…”, ma un’ipotesi proviamo comunque a farla. Il punto debole dell’Avantime, secondo noi, è la mancanza delle portiere posteriori. Il design, al di là dei gusti personali, non manca di un certo equilibrio, visto che si tratta di un’interpretazione più sportiva di quanto proposto dall’apprezzatissima (stando ai numeri) Espace di quel periodo. In pratica, quella di Renault è un’anticipazione di ciò che qualche anno dopo farà BMW con la X6, che inaugura il filone di successo dei SUV-coupé, che però le portiere posteriori ce le hanno. Ecco, dato che i primi anni Duemila sono ancora quelli dei monovolume, si può pensare che un’Avantime con le portiere dietro avrebbe venduto ben di più; ma con i se e con i ma…

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