Pensando ad un SUV simbolo degli anni Duemila, viene subito in mente l'Hummer H2. Il “bestione” Made in USA ha fatto storia, diventando un vero e proprio simbolo dei 4x4 civilizzati, ma comunque estremi per dimensioni, consumi, motorizzazioni e capacità in off road. E' proprio sull'onda del successo dell'H2 e della sua versione SUT che Fiat, al Motor Show di Bologna del 2005, presentò la concept Oltre, un grosso fuoristrada dalle grandi doti fuoristradistiche. Forse più che “concept” è meglio definirla show car, pensata quindi per stupire e per far parlare di sé più che per arrivare effettivamente su strada.


Esagerata, ma razionale


A vederla si capisce subito: la Oltre faceva sul serio: 4,87 metri di lunghezza, 2 di altezza e ben 2 metri e 20 di larghezza. La carrozzeria, squadrata e minimale, era quella di un pick-up a doppia cabina. Lo stile, in qualche modo, riusciva a fondere elementi “classici” con altri innegabilmente futuristici. Tutto, ovviamente, nell'ottica della funzionalità. Nell'anteriore, ad esempio, spiccava il grosso paraurti a forma di “T” che integrava la protezione sottoscocca e che lasciava “libere” le grosse ruote che così riuscivano ad avere presa sui terreni più accidentati. Nella vista laterale quello che risaltava di più è “la luce” tra il corpo vettura e il suolo, che misurava ben 50 cm. Le maniglie, per evitare che risulti d'impaccio nelle manovre in fuoristrada, erano state inglobate dentro le portiere. La stessa razionalità, mista ad una certa attenzione per la cura estetica, si ritrovava nell'abitacolo: le forme erano squadrate e regolari, soprattutto quelle della enorme console centrale che raggruppava tutti i comandi elettronici per la gestione dei dispositivi della guida off road. Nonostante le dimensioni generose, i sedili per gli occupanti erano solo quattro.


Sotto sotto è un IVECO


Chi si ricorda della Oltre si ricorderà anche che in realtà derivava da un mezzo militare, nello specifico dall'IVECO LMV. Stilisticamente qualche elemento tradisce questa parentela, come ad esempio la botola sul tetto e il mirino riprodotto nei fari anteriori. Ciò che però più conta è sotto il cofano: la Oltre montava un turbodiesel IVECO da quattro cilindri e 3.0 di cilindrata, abbinato ad un automatico con sei marce e capace di erogare “appena” 180 CV. La coppia di 456 Nm però bastava per muovere le oltre quattro tonnellate con disinvoltura, perlomeno in fuoristrada (la velocità massima arrivava a 130 km/h). Grazie al telaio, alla trazione integrale permanente con tre differenziali bloccabili e all'altezza da terra, la Oltre era in grado di guadare profondità di 85 cm (1,5 metri con lo snorkel) e di affrontare pendenze longitudinali dell'80% e laterali fino al 40%. Insomma, un mezzo progettato per non fermarsi davanti a niente che però un ostacolo l'ha incontrato e non è riuscito ad andare “oltre”: la produzione di serie.

Fotogallery: Fiat Oltre, il SUV estremo "made in Italy"