Audi RS4 Sedan V8 (2005)
L'Audi A4 B7, cioè la terza generazione, è una di quelle auto che hanno portato al successo europeo il motore diesel. Ma cosa succederebbe a metterci dentro lo stesso 4.2 V8 della Audi R8 e della Lamborghini Gallardo? La risposta si chiama RS4 e per essere esaustivi nell'enunciarla bisogna avere il coraggio di tirare fino agli 8.250 giri del limitatore.
Va bene anche fermarsi a 7.800 giri, dopo aver assaporato i 420 CV e la coppia massima di 430 Nm a 5.500 giri. Per accelerare da fermo a 100 km/h servono solo 4,8 secondi e 16,6 per quella da 0 a 200 km/h. La velocità massima, invece, si ferma sul muro elettronico dei 250 km/h. Da questo motore è stato derivato anche il V10 delle due supercar, ma purtroppo non è finito anche sotto questo cofano.
BMW M5 V10 (2004)
Che cosa abbia spinto qualche dirigente tedesco ad approvare un'auto come questa resta un mistero, ma noi lo ringraziamo ancora oggi. Sotto il cofano della BMW M5 E60 c'è un V10 realizzato interamente in alluminio, che sprigiona 507 CV a 7.750 giri, ha il limitatore oltre gli 8.000 giri e la coppia massima (520 Nm) a 6.100 giri.
È accoppiato a un cambio elettroattuato a frizione singola con 7 rapporti, capace di cambiare marcia in soli 65 millisecondi. Grazie a questo V10 la M5 chiude il giro al Nurburgring in 8 minuti e 13 secondi, mentre l'accelerazione da 0 a 100 km/h richiede solo 4,5 secondi. La velocità massima, infine, ufficialmente è autolimitata a 250 km/h, ma una volta “sbloccata” raggiunge senza problemi i 300 km/h.
Lancia Thema 8.32 (1986)
Nel 1986 debutta al Salone dell’auto di Torino, la Lancia Thema 8.32, che viene subito ribattezzata Thema Ferrari. Era la trazione anteriore più potente mai costruita, grazie al 3.2 V8 di origine Ferrari che veniva “addomesticato” per erogare 215 CV a 6.750 giri e non 255 a 7.770 giri come sulla 308.
La modifica principale era l’albero motore, non più piatto (manovelle a 180°) ma a croce (manovelle a 90°), una soluzione per avere un'erogazione più fluida, ma fino a un certo punto, come dimostrano i 290 Nm di coppia a 4.500 giri. Le sue qualità stradali erano eccellenti, considerando il sottosterzo di potenza sempre in agguato e il sovrasterzo in inserimento causato dal posteriore leggero, ma il mito non si discute.
Mercedes 450 SEL 6.9 (1975)
La Mercedes Benz 450 SEL 6.9 (serie W116) nasce nel 1975 per colmare il buco in gamma lasciato dalla precedente 300 SEL 6.3 (serie W109). E' lunga cinque metri, ha le sospensioni pneumatiche, un comfort degno di una Rolls-Royce e prestazioni paragonabili a quelle di una Porsche 911, dell'epoca ovviamente.
Una sorta di jet executive terrestre, che raggiunge i 230 km/h e sta sotto i 7 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h. Il suo motore derivava da quello della vecchia "S" ed era stato portato a 6,8 litri per l'impiego nel motorsport - il famoso "maiale rosso" - dove erogava 428 CV. Nella versione stradale la potenza era scesa a 286 CV, che venivano gestiti da un cambio automatico a tre marce.
Opel Omega Lotus (1990)
Cosa succede quando l'anima hardcore tedesca si unisce al gene della pazzia britannica? Semplicemente nasce la Opel Omega Lotus, un'auto che ancora oggi ha prestazioni mostruose.
Il suo motore derivava dal 6 cilindri in linea della Omega Evo 500, a cui veniva aumentata la cilindrata fino a 3,6 litri e poi aggiunti un paio di turbo per tirare fuori ben 377 CV e 570 Nm di coppia massima, scaricati solo sulle ruote posteriori.
Per gestirli fu montato lo stesso cambio manuale a 6 marce della Corvette C4 ZR1, mentre il differenziale autobloccante arrivava dall'australiana Holden Commodore. Considerato che siamo nel 1989, l'accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,2 secondi era pazzesca, così come i 283 km/h di velocità massima.
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