Fra le tante notizie di questa strana estate, ce n’è una vecchia che è tornata alla ribalta con un’idea nuova. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rilanciato l’idea del tunnel sottomarino come possibile piano alternativo al controverso ponte sullo Stretto di Messina, sul cui progetto si discute da decenni senza una vera svolta a causa della complessità del progetto.

Il premier ne ha parlato nel corso di un intervento pubblico tenutosi vicino a Brindisi, anche se l’affermazione non sottintende un immediato intensificarsi dell’impegno: "Sullo Stretto dobbiamo pensare, quando si riveleranno le condizioni, a un capolavoro di ingegneria, un ponte anche sottomarino, ci stavo pensando".

Per il ponte non ci sono le condizioni. In effetti, la soluzione underwater potrebbe avere un certo potenziale, almeno rispetto alla problematica struttura esterna sulla quale ci si scervella da quasi 50 anni.

Perché sì, perché no

Dal punto di vista architettonico e ingegneristico il progetto è molto complesso: in linea di massima le difficoltà maggiori del ponte stanno nella necessità di realizzarlo con una campata unica.

I piloni di sostegno intermedi creerebbero infatti intralcio e potenziale pericoli al traffico navale, oltre ad essere oggettivamente difficili da costruire a causa della natura e della profondità del fondale (oltre 100 metri) e delle forti correnti.

Si tratterebbe, quindi, di costruire una singola struttura sospesa lunga 3,3 km, che rappresenterebbe un record mondiale ma che implicherebbe notevoli difficoltà e costi elevati, stimati in circa 8-9 miliardi di euro.

Il tunnel presenta sulla carta minori difficoltà: la sua lunghezza, come vedremo, in questo caso sarebbe minima rispetto a quelle di altre opere già realizzate e che dimostrano come sia possibile garantire l’adeguato isolamento e la necessaria ventilazione.

Occorre però che abbia anche una certa “flessiblità” in modo da resistere senza danni a movimenti sismici, come i terremoti di assestamento a cui la zona di Messina è notoriamente soggetta. Requisito, quest’ultimo, che avvantaggia maggiormente i ponti sospesi.

E i costi? Ebbene, anche se scavare può sembrare assai più laborioso che lavorare all'aperto, secondo diversi studi basterebbero 1,5 miliardi di euro per realizzare il tunnel autostradale e altri 3 per il condotto ferroviario, per un totale di 4,5 miliardi, vale a dire la metà rispetto a quanto stimato per il ponte.

Tuttavia, le stime su opere così monumentali si dimostrano spesso poco attendibili, anche perché i tempi lunghi fanno spesso lievitare i costi e non soltanto a causa dell'inflazione. Per farci un'idea ecco una rassegna delle più importanti opere esistenti e dei progetti in corso.

Tunnel della Manica

Chiamato anche “Eurotunnel”, dal nome della società che ne ha in affido la gestione, è il collegamento sottomarino più celebre del Continente. Esclusivamente ferroviario (tranne per il tunnel di servizio, percorribile con veicoli su gomma), ha una lunghezza di 50 km di cui 39 corrono sotto la Manica e consiste in tre gallerie parallele che toccano, nel punto più profondo, i 40 metri sotto il livello del mare.

Gli accessi si trovano in prossimità della citta francese di Calais e di quella inglese di Cheriton. È stato inaugurato nel ’94 dopo 7 anni di lavori. Costruirlo ha richiesto un investimento di 10 miliardi di sterline (corrispondenti a oltre 12 miliardi e mezzo di euro) contro i 3 inizialmente preventivati.

I tunnel sottomarini

Galleria Seikan

Costruita per il collegamento ferroviario tra le isole di Hanshu e Hokkaido, è lunga complessivamente poco meno di 54 km, cosa che ne farebbe il tunnel sottomarino più lungo al mondo (titolo riconosciutole a livello internazionale) sebbene la tratta effettivamente posta sotto i livello del mare sia in realtà di “appena” 23,3 km.

È stata realizzata tra il 1971 e il 1988 ed è composta da un’unica galleria con due linee di binari a 100 metri dal fondo del mare e 260 totali dalla superficie. Il costo totale dell'opera è lievitato di oltre 10 volte rispetto alla stima iniziale, arrivando a una cifra pari a 7 miliardi di dollari o 5,6 miliardi di euro.

I tunnel sottomarini

Ponte di Oresund

Famoso non tanto per la lunghezza quanto per la scenografia, dal 2000 è il collegamento sia stradale sia ferroviaria tra la capitale danese Copenhagen e la cittadina svedese di Malmo. Il costo dell'opera, i cui lavori sono iniziati nel 1995, è stato di 30 miliardi di corone danesi, circa 4 miliardi di euro, che secondo le previsioni sarebbero stati recuperati entro il 2037. In realtà, grazie all'aumento del traffico pendolare, genera già guadagni per 760 milioni di euro l'anno.

Si compone di un lungo ponte sopraelevato da 8 km che si getta in un isolotto artificiale da cui inizia una tratta sottomarina lunga oltre 4 km, attualmente la più lunga percorribile in auto, con due tunnel ferroviari e due per i veicoli a motore più un quinto canale di servizio.

I tunnel sottomarini

Eurasia Tunnel

Collega i due agglomerati che costituiscono la capitale turca Instanbul attraversando lo Stretto del Bosforo, con una lunghezza complessiva di 5,4 km e una sezione centrale sottomarina che corre a una profondità di 106 metri sotto il livello del mare ed è costato circa 1,2 miliardi di euro. Aperto al traffico dal 2016, dista circa un km dal tunnel ferroviario di Marmay, con caratteristiche analoghe.

I tunnel sottomarini

Altre opere in arrivo

La lista dei progetti per la realizzazione di tunnel sottomarini è lunga e include opere monumentali capaci di infrangere di molto i record della Manica e della galleria Seikan.

Uno, finanziato da investitori cinesi, dovrebbe un giorno unire Helsinki e Tallin, capitali della Finlandia e dell’Estonia, passando sotto il golfo di Finlandia con un tragitto complessivo di 100 km.

Il secondo - da ben 123 km - sarebbe in via di progettazione in Cina, per unire le province del Liaoling e dello Shadong correndo tra le cittadine di Dailian e Yantai sotto il mare di Bohai.

Fotogallery: I tunnel sottomarini più importanti