Annunciato nel 2019 e posticipato a causa della pandemia da coronavirus, il piano di MG per tornare in Europa è ora iniziato con la presentazione del SUV plug-in MG EHS. La storica Casa inglese torna così nel Vecchio Continente con alle spalle il colosso cinese SAIC, primo gruppo automobilistico della Repubblica Popolare e "vecchia conoscenza" dei brand europei. C'è infatti SAIC dietro numerose joint venture nate per produrre e commercializzare auto in Cina.
Le spalle sono quindi ora coperte a sufficienza per poter dire la propria in un mercato difficile come quello europeo, dove i marchi cinesi non sono mai riusciti a sfondare veramente. Ma ora, con l'elettrificazione divenuta realtà, i brand orientali possono avere la giusta marcia in più.
Le conoscenze giuste
E in un panorama simile SAIC gioca in posizione avanzata, un attaccante di sfondamento (per usare un termine calcistico) col giusto "phisique du role" fatto di liquidità, stabilimenti e profondo know-how per quanto riguarda elettrico ed elettrificazione.
Conoscenze ed esperienza che, assieme ad obblighi imposti dalla legge, hanno fatto nascere numerose joint venture con gruppi stranieri. Attualmente infatti SAIC collabora con Volkswagen (la ID.3 per la Cina verrà assemblata in uno stabilimento di proprietà SAIC), General Motors e Volvo (per i bus), producendo modelli per molti brand.
Modelli classici, elettrificati ed elettrici, con questi ultimi ad alimentare il primo mercato mondiale per le auto a emissioni zero, ricco di proposte dove i brand occidentali giocano ruoli marginali rispetto ai costruttori nazionali. Ora pronti a valicare i confini con numerose frecce al proprio arco.
Ok il prezzo è giusto
E se le tecnologie spesso non hanno l'appeal giusto per conquistare il pubblico, prezzo e qualità sono le carte giuste sulle quali puntare. A livello di listini le cinesi sono sempre state appetibili, mentre il discorso qualità non ha mai davvero soddisfatto gli automobilisti europei.
Ora però con MG SAIC vuole rovesciare il paradigma "auto cinese=qualità bassa", con auto che abbiano poco o nulla da invidiare alle concorrenti con passaporto comunitario. E guardando la MG EHS sembra che i presupposti ci siano tutti.
Prezzi concorrenziali e qualità europea che, in Italia, troveranno spazio in circa 30 concessionarie sparse sul territorio entro fine 2021, con circa 10 pronte a ospitare MG al loro interno entro la fine di gennaio.
Non solo MG
MG rappresenta la classica punta di un iceberg formato da numerosi altri brand, molti dei quali sconosciuti a noi europei. Maxus, Yuejin, Baojun (in joint venture con General Motors) e Roewe, quest'ultimo tra i pochi marchi premium di origine cinese. C'è poi il neonato Zhiji, brand dedicato esclusivamente a modelli 100% elettrici.
Un Gruppo che, tra controllate e joint venture, nel 2019 ha venduto 5,37 milioni di vetture e 859.000 veicoli commerciali. Numeri che per il 50% circa riguardano il mercato interno e appena il 18 l'Europa, ma che entro il 2025 mirano a crescere esponenzialmente per toccare il milione di immatricolazioni nel Vecchio Continente, con circa 100 modelli elettrificati o elettrici.
Numeri da capogiro, raggiungibili grazie alle già citate joint venture e che nello specifico vedranno arrivare circa 20 ibride plug-in, 10 modelli a idrogeno e il rimanente elettriche più classiche.
La Cina e il mondo dell'auto