Siete pronti per il viaggio estivo verso mari, laghi e monti? Per voi che guidate l'auto, attenzione agli autovelox e ai Tutor. Come ha evidenziato la recente circolare ministeriale (vedi qui), il controllo automatico degli eccessi di velocità sono alla base della prevenzione degli incidenti. I dispositivi possono essere temporanei (per consentire un'utilizzazione più flessibile sul territorio), fissi (installati permanentemente in postazioni allestite per garantire un controllo sistematico), mobili, vale a dire installati a bordo di veicoli, e che permettono il rilevamento anche in movimento (vedi qui). Se correte troppo, oltre alla multa in euro, potrebbe arrivarvi a casa anche una richiesta speciale: vediamo di che si tratta e quali i rischi.


Tre passi chiave


#1. Nome fornito. Per quasi tutte le infrazioni da eccesso di velocità, nella busta verde che vi giunge a casa entro 90 giorni dalla violazione ci sono più fogli. Uno è per pagare la multa originaria (col 30% di sconto entro 5 giorni): per esempio 100 euro. L'altro è il modulo da compilare e inviare entro 60 giorni alla Polizia: dovete indicare il nome del guidatore. Se lo fornite, a quel conducente verranno tolti i punti della patente. Ecco infatti l'articolo 126 bis del Codice della Strada: "Nel caso di mancata identificazione di questi, il proprietario del veicolo deve fornire all'organo di polizia che procede, entro sessanta giorni dalla data di notifica del verbale di contestazione, i dati personali e della patente del conducente al momento della commessa violazione".


#2. Niente nome. Invece, se non comunicate il nome del guidatore, vi arriverà a casa un'altra multa, la sanzione supplementare entro 90 giorni: attorno ai 300 euro, spese di spedizione inclusa. Attenzione: se non si paga, la multa lievita, raddoppia e poi quadrupla. Solo in teoria ci sarebbe una scappatoia: si può non comunicare il nome se c'è un "giustificato e documentato motivo", ma nessuno ha ancora saputo spiegare che cosa volesse dire il legislatore con quel "giustificato e documentato motivo".


#3. Non conta. Se pagate la multa originaria di 100 euro, dovete comunque comunicare il nome del guidatore. Pagare non equivale a un'ammissione, ossia a dire: ero io che guidavo, togliete a me i punti-patente. Resta pertanto l'obbligo di fornire il nominativo dell'effettivo conducente al momento della violazione, anche versando al volo l'ammenda: un equivoco molto diffuso fra gli automobilisti, che si accorgono della norma solo quando ricevono la stangata di 300 euro a casa.


Barare è un reato


Attenzione a non comunicare dati falsi, ossia che alla guida della vostra auto c'era una persona in realtà mai salita a bordo: c'è chi usa un amico, chi un parente (magari la nonna). Come ha evidenziato la Cassazione, chi comunica i dati della patente di un altro soggetto (che esiste, ma non ha guidato la vostra auto nel momento dell'infrazione) commette il reato di falso in atto pubblico.