Patente e carta di credito. Per noleggiare un’auto e breve termine la documentazione richiesta è piuttosto semplice (a meno che non si voglia noleggiare una Ferrari per un fine settimana…). Ma così non è per il lungo termine. E questo sia per i privati, sia per le partite Iva. Anche se bisogna riconoscere che, almeno in questo caso, la tentacolare burocrazia italica non ha reso più difficile il noleggio a lungo termine rispetto a un mero prestito.
Favorisca i documenti
I documenti necessari per il noleggio auto a lungo termine per i privati sono: un contratto di lavoro – per alcuni noleggiatori, ormai pochi, solo a tempo indeterminato - le ultime due o tre buste paga, il CUD, il 730, un documento d’identità, il codice fiscale, il consueto modulo privacy completo di data e firma e le coordinate bancarie di un conto intestato a chi noleggia. In caso di neo-assunti, anche il contratto con il superamento del periodo di prova.
Nella maggior parte dei casi, come lo sharing o il breve termine, l’età minima per un noleggio a lungo termine è di 21 anni. Con alcune restrizioni per gli ultra settantenni, che possono noleggiare anche se pensionati, presentando l’ultimo cedolino della pensione o, in alternativa, l’estratto del conto corrente sul quale viene erogata la pensione, la Certificazione unica, e, se neopensionati, la lettera Inps che certifica l’erogazione del vitalizio.
A prescindere dall’età, in ogni caso, un’altra richiesta è quella di aver conseguito la patente da almeno 12 mesi.
Partite Iva e piccole aziende: soluzione noleggio
Per chi noleggia aziendalmente, bisogna invece presentare il modello unico, la visura camerale, il bilancio e un documento d’identità del rappresentante legale della ditta o dell’azienda. Per i professionisti è necessario aggiungere anche il certificato di attribuzione di partita IVA.
Insomma tanta “carta” (per modo di dire ovviamente, perché molti noleggi - anche per la firma - si fanno in digitale), necessaria al noleggiatore a valutare l’effettiva possibilità di spesa del privato o del professionista, per i quali calcolare pure il giusto canone e il giusto anticipo.
Driver che, se non figurano nel registro dei cattivi pagatori - anche in questo caso ci sono alcune eccezioni - o se non sono protestati o segnalati al CRIF (la centrale rischi), basta che girino le chiavi e via. Preoccupandosi solo di fare rifornimento (gasolio, benzina o …elettroni…a loro la scelta). E, naturalmente, di pagare i canoni pattuiti.