L'auto di serie più potente, veloce e costosa al mondo chiude il suo ciclo e lo fa al Salone di Ginevra (5-15 marzo 2015) con la Bugatti Veyron 16.4 Grand Sport Vitesse "La Finale", 450esimo e ultimo esemplare dell'hypercar più famosa di inizio millennio. Dopo dieci anni di carriera e una produzione di 300 coupé e 150 versioni aperte la Veyron va quindi in pensione con "La Finale" dopo aver dimostrato la tenacia e le capacità tecniche del gruppo Volkswagen, ma anche le difficoltà di un progetto così ambizioso ed economicamente in perdita. La Grand Sport Vitesse "La Finale" è stata realizzata per un anonimo e ricco cliente che ha voluto rendere omaggio alla prima Veyron del 2005 invertendone lo schema cromatico rosso-nero, ma in fibra di carbonio non verniciata. Sotto questa colorazione inedita si nasconde il noto W16 quadriturbo da 1.200 CV e 1.500 Nm che la spinge a 410 km/h e le fa toccare i 100 km/h da fermo in 2,6 secondi. Il prezzo, non ufficializzato, dovrebbe aggirarsi sui 2,3 milioni di euro come le ultime serie speciali realizzate secondo le richieste degli acquirenti.
Bicolore di carbonio
La Bugatti Veyron 16.4 Grand Sport Vitesse "La Finale", esposta a Ginevra a fianco dell'esemplare con telaio numero 001, ha la carrozzeria con tetto apribile ed è riconoscibile per l'esclusiva e inedita finitura esterna: cofano anteriore, tetto e cofano motore sono realizzati in fibra di carbonio a vista rossa, utilizzata per la prima volta su una vettura di serie, mentre i passaruota anteriori e le portiere sono in fibra di carbonio a vista nera. Lo schema bicolore è il negativo della prima Veyron e delle storiche Bugatti degli Anni '20 e '30 e il nome "La Finale" appare due volte sulla carrozzeria, una sotto il faro anteriore destro e l'altra sotto l'alettone mobile di coda, ma sempre rigorosamente in "Italian Red". Altra anteprima assoluta riservata alla Grand Sport Vitesse "La Finale" è la verniciatura nera delle prese d'aria e delle coperture degli intercooler che sfoggiano la scritta rossa "16.4". Le ruote in lega dipinte di rosso e nero hanno il coprimozzo in alluminio ricavato dal pieno con il simbolo dell'elefante danzante creato da Rembrandt Bugatti, lo stesso presente sul tappo del carburante e dell'olio.
Dentro è beige e rossa
Gli interni della Veyron "La Finale" sono un trionfo di pelle beige "Silk" nei sedili e rosso "Hot Spur" fino al bracciolo, la plancia, i pannelli porta e il volante con cuciture a contrasto. La fibra di carbonio rossa non verniciata torna a fare la sua comparsa nell'abitacolo con il tunnel centrale, gli inserti sulla console, le portiere e i gusci dei sedili che nel poggiatesta hanno la scritta "La Finale" ricamata. L'elefante Bugatti decora lo sportello in fibra di carbonio rossa del comparto portaoggetti fra i due sedili, ma questa volta sotto forma di una scultura in bronzo fuso incastonata nel leggero materiale composito; subito sotto al simbolico pachiderma c'è la scritta 450/450 in vernice nera per sottolineare il fatto che si tratta davvero dell'ultima Veyron.