Chissà cosa penserebbe di internet Guglielmo Marconi, l’inventore del telegrafo senza fili (e di conseguenza della radio) e per molti versi il “papà” del wi-fi. O se preferite del wireless, delle telecomunicazioni a grande distanza. Glielo vorrei chiedere proprio nel luogo che vedete nel video, magari registrando la sua risposta con uno smartphone, uno dei frutti tecnologici di quell'esperimento dell’8 dicembre 1895, in cui il suo assistente sparò un colpo di fucile dopo aver ricevuto il segnale senza fili inviato da Marconi dall’altra parte della collina. Ed è proprio in questo luogo speciale, a Pontecchio Marconi (Bologna), che BMW mostra il più recente step evolutivo del sistema ConnectedDrive con cui tutti i modelli della casa bavarese comunicano con la rete. In altre parole, uno dei sistemi più avanzati per collegarsi ad internet in auto.

LA SIM CARD IN MACCHINA

Da luglio 2013 tutti i modelli BMW sono dotati di una SIM come quella di uno smartphone o di un tablet, che può essere usata per inviare dati (non per telefonare) in caso di incidente, oppure per fare una ricerca internet tramite Google, a seconda dei dispositivi a pagamento scelti dal cliente nella lista degli optional multimediali. Si tratta dell’ultima tappa di un viaggio che per BMW inizia nel1994 con la Serie 7, prima auto in Europa con sistema di navigazione integrato. Nel 2008 si arriva ad avere il primo accesso ad internet completo su un’automobile, come sul computer di casa, passando dalla prima connessione telefonica per chiamate d’emergenza del 1997 e arrivando ad oggi, con la seconda generazione del BMW ConnectedDrive.

COMPRI L’AUTO E POI SCARICHI LE FUNZIONI

Le funzioni di connessione di questo sistema sono come le “app” a cui ci hanno abituato gli smartphone. In questo modo l’auto è predisposta a ricevere un servizio semplicemente scaricandolo con un download, che può essere gratuito o prevedere un canone a pagamento che comprende nell’abbonamento (ad esempio annuale) anche il costo del roaming per quando ci si trova all'estero. In futuro dunque i dispositivi multimediali, gli infotainment, non verranno più comprati all’acquisto dell’auto come un sistema chiuso, non più modificabile. Il nuovo approccio è spiegato nel video: si possono scaricare app “residenti” nell’infotainment dell’auto, oppure app residenti sul telefono smartphone, che possono essere sia app sviluppate da BMW (visualizzate e integrate in auto) oppure applicazioni “terze”, che rispettano i capitolati BMW anche attraverso test riguardanti la sicurezza informatica e tutti i problemi di “hackeraggio”. Si tratta cioè di garantire la connettività ad internet in automobile, ma con canali diversi da quelli canonici, tipici del mondo IT (information technology) e quindi con ambienti progettati dalle case automobilistiche come BMW per ragioni di garanzia funzionamento e di compatibilità con gli standard di sicurezza stradale.

UNO STORE BMW, COME APPLE E ANDROID

Come sui sistemi Apple e Android, inoltre, c’è un BMW ConnectedDrive store, già disponibile in Germania e attivo in Italia nella seconda metà del 2014. Il download può essere fatto sia da un portale internet fisso (il PC di casa) sia dal veicolo e in entrambi i casi si accede ad una pagina personale che riconosce la propria auto riportando dati come il colore esterno, la targa, tutte le app compatibili e le configurazioni. Si può così, ad esempio, navigare su internet attraverso una app di Google compatibile, digitando lettere con il nuovo controller iDrive posizionato dietro il cambio: simile alla “lavagna magica” di quando eravamo bambini, è un cursore che permette di scrivere lettere disegnandole con un dito. Oltre che con i comandi vocali, ovviamente. Ci sono poi app più complesse, oppure le funzionalità "Remote Services", per effettuare tagliandi e interventi di manutenzione in modo più efficace grazie alla comunicazione via internet tra auto e officina.

IL TOP SI HA CON L’AUTO ELETTRICA

La massima funzionalità del ConnectedDrive si ha con la BMW i3 (qui il video della nostra prova), perché l’auto elettrica amplia la possibilità di gestione del veicolo in remoto, incoraggiando ad esempio l’utilizzo di app che fanno interagire l’auto con la rete di mezzi pubblici per spostarsi in città in maniera intermodale su più mezzi di trasporto: auto elettrica, parcheggio con ricarica, treno, metro, bus, a piedi. Non manca poi il lato divertente della connettività, come l’accesso dei database musicali per ascoltare in auto milioni di brani e centinaia di canali senza più bisogno di CD o USB, ma sfruttando le potenzialità del “cloud”.

Fotogallery: BMW connette l'auto ad internet come uno smartphone [VIDEO]