Nera con profili in Velocity Red, kit aerodinamico ufficiale Mazda, acquattata su cerchi Enkei: Yamamoto san l’ha voluta così, la sua ultima MX-5. E se piace a lui, piacerà a tutti (o quasi); a proposito, se la volete, è ordinabile a partire dal 17 maggio al prezzo di 37.500 euro (ma fate in fretta, perché ne faranno solo 4). Tornando a Yamamoto, per chi non lo sapesse, di nome fa Nobuhiro ed è il padre della roadster più amata al mondo. Colui che ne ha diretto la progettazione fin dalla NA, la prima generazione.

Prima la meccanica

Da buon ingegnere, Yamamoto non poteva certo accontentarsi di una personalizzazione puramente estetica. Ecco perché, se è vero che il motore non è stato toccato, l’assetto cambia: gli ammortizzatori sono degli Ohlins road&track, l’impianto frenante è firmato Brembo e prevede pinze anteriori a quattro pistoncini. I pneumatici? Degli sportivissimi semi-slick Toyo R888R nella misura 205/50 - 16. Tornando al motore, non deve stupire che Yamamoto abbia scelto il più piccolo, il 1.500 da 130 CV: chi ben conosce la filosofia della MX-5 sa che la leggerezza conta più della prestazione.

Ma anche l’estetica non scherza

Riuscire ad attirare gli sguardi senza risultare eccessivi non è mai facile. La Yamamoto , al di là dei gusti personali, riesce perfettamente nell’intento. Certo, definirla anonima non si può, ma l’aerokit originale - come tutti gli accessori originali - è discreto e i profili in Velocity Red (nei paraurti e nei cerchi) non rovinano l’equilibrio estetico generale. Personalizzato anche l’interno, dove ancora una volta si alternano il nero e il rosso, ma in cuoio scamosciato

Fotogallery: Mazda MX-5 Yamamoto Signature