Sembra che gran parte dei preparatori del Globo si sia messo d’accordo per festeggiare al meglio i 70 anni di Porsche. Nel corso del 2018 infatti abbiamo assistito a una vero e proprio festival di rivisitazioni più o meno spinte delle diverse generazioni di Porsche 911, “il” modello per antonomasia della Casa di Zuffenhausen. Alla Monterey Car Week, la kermesse californiana che ingloba il Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, abbiamo assistito a un nuovo omaggio, firmato Gunther Werk: una Porsche 911 versione 993 (da molti ritenuta la migliore 911 di tutti i tempi) con carrozzeria realizzata interamente in fibra di carbonio.

Più larga e più leggera

Forse a prima vista non si nota, ma la Porsche 911 in fibra di carbonio ha i passaruota più larghi di circa 7 cm, così da poter ospitare cerchi da 18” e gomme (335 al posteriore e 295 all’anteriore) dalle dimensioni ben più generose rispetto a quelli montati dalla 993 originale. C’è poi il becco d’anatra, ovvero il particolare spoiler posteriore che prende vita dalla carrozzeria.

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Nuda o vestita

Per mostrare l’effetto che fa la Porsche 911 in fibra di carbonio era presente in California sia in versione “nuda e cruda”, sia in versione fatta e finita con tanto di pacchetto Sport Touring. La trama della fibra di carbonio è coperta dalla tinta Chelsea Grey, interrotta nella parte inferiore delle portiere, dove una striscia più chiara fa da sfondo alla scritta “Porsche” in un bel rosso accesso. Dietro tutto, là dove da sempre le 911 montano il motore, si nasconde un 4.0 benzina, naturalmente 6 cilindri boxer e naturalmente aspirato e raffreddato ad aria, capace di 400 CV e 447 Nm di coppia. Unica concessione alla modernità tecnologica è rappresentata dagli ammortizzatori adattivi JRZ, in grado di calcolare 1.000 volte al secondo le condizioni della strada, così da offrire sempre l’assetto migliore.

Fotogallery: La Porsche 911 in fibra di carbonio