Il prossimo 4 maggio partirà la Fase 2 in Italia, con la riapertura di industrie e altre attività in maniera scaglionata da lì al 1° di giugno. Industrie, concessionarie auto, bar e ristoranti: la lista e lunga ma non permette di fare chiarezza su alcuni punti, come ad esempio il futuro delle autoscuole.

Proprio quest’ultima categoria sembra essere stata dimenticata dal Governo: nell’ultimo DPCM infatti non si fa accenno alla riapertura delle scuole guida, che navigano (assieme ad altri aspetti della ripresa) in una zona grigia sulla quale bisogna ancora fare chiarezza.

Quando si riapre?

L’unico accenno al mondo delle scuole guida lo si fa al punto v dell’Articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, nel quale si prolunga la validità del foglio rosa e nulla più. Per il resto non si parla di riaperture, di date e di come sarà il futuro di lezioni ed esami (teorici e pratici). Esami sospesi fino a data da destinarsi.

“Non sappiamo se potremo riaprire il 18 maggio, il 1° giugno o a settembre” ci ha dichiarato Emilio Patella, Segretario Nazionale dell’UNASCA, l’unione nazionale delle autoscuole. “Di certo saremo chiusi fino al 17 maggio, poi chissà”. Un problema non solo economico per le autoscuole e il loro collaboratori, ma anche per chi deve sostenere esami per conseguire o rinnovare la patente.

La grana del codice ateco

“Guardando la lista dei codici ateco delle attività che possono rimanere aperte si potrebbe desumere che noi si sia aperti” continua Patelli. In effetti nell’allegato 3 al DPCM del 26 aprile compare il codice 85 (legato alle attività di istruzione), al quale appartengono (come sigla 85.03) le autoscuole. “Forse per il Governo noi siamo già aperti” commenta Patelli “ma in realtà non è così”.

Il problema di fondo infatti è nella modalità di somministrazione delle lezioni: se infatti i vari istituti scolastici (chiusi fisicamente ma comunque operanti) possono continuare ad operare tramite internet, le scuole guida (per effetto di un decreto) non possono tenere lezioni a distanza. L’unico modo per mantenere un contatto con i propri studenti è quello di organizzare sessioni di ripasso o sostegno, che però non possono contare come lezioni. Un limite che potrebbe essere superato con una deroga, della quale però non c’è ancora traccia.

“Alcune regioni come la Campania hanno escluso le autoscuole dal numero delle aziende alle quali rilasciare fondi di solidarietà, perché convinte che siano già aperte” ha aggiunto ancora Patelli.

La luce in fondo al tunnel?

Né date né chiarezza anche se il Ministero dei Trasporti ha indetto un gruppo di lavoro per delineare differenti scenari per la riapertura delle autoscuole. Appare quindi difficile che già il 18 maggio le autoscuole possano riprendere le proprie attività, tra lezioni ed esami.