L’emergenza coronavirus ha colpito duramente praticamente ogni aspetto della vita privata e pubblica, col lockdown che ha portato gravi ripercussioni sull’economia. Proprio per questo motivo le Regioni del Bacino Padano (Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto) hanno deciso di posticipare il blocco alla circolazione delle auto diesel Euro 4, inizialmente previsto per il 1° “ottobre.

Con questa decisione vogliamo offrire un contributo concreto per cercare di equilibrare, nella “Fase 3”, l’utilizzo del trasporto pubblico e quello privato andando incontro ai molti cittadini che hanno avuto un pesante impatto economico dagli effetti della pandemia.

Stop col nuovo anno

Stop posticipato al 1° gennaio 2021, quando entrerà in vigore in tutta l’area il divieto di circolare per tutte le auto diesel omologate Euro 4. Gli automobilisti avranno così più tempo per trovare soluzioni alternative, potendo anche approfittare dei nuovi incentivi al via dal 1° agosto.

Vista la delicatezza del tema i presidenti delle Regioni si erano già sentiti nei giorni scorsi per condividere questa scelta, ovvero lo slittamento del blocco dei diesel euro 4 dal primo ottobre, come sarebbe previsto dall'accordo di Bacino Padano, al primo gennaio 2021, e questo è supportato da una serie di motivazioni, la prima è che siamo in una condizione di emergenza straordinaria legata al Covid che ha avuto alcuni effetti".

Effetti che, come si legge in una nota stampa, hanno portato a una riduzione delle emissioni nocive in tutto il territorio. Ma non solo. Come sottolineato dalla nota stampa infatti la decisione di prorogare lo stato di emergenza fino al 15 ottobre 2020, con misure straordinarie sotto vari aspetti e – soprattutto – la grande incertezza dal punto di vista economico.

In autunno ci saranno sicuramente vincoli per l’utilizzo del trasporto pubblico locale, legati anche a norme sul distanziamento e alla tutela sanitaria, che renderanno più sicuri gli spostamenti sui mezzi privati rispetto a quelli pubblici. Inoltre, la persistenza dello smartworking ridurrà necessariamente la mobilità dei lavoratori.

Altre azioni per salvaguardare il clima

Sarà importante lavorare non solo sulla mobilità, ma anche su altre misure, tra cui certamente sugli impianti di riscaldamento, in particolare su quelli a biomassa, che abbiamo visto essere il punto più critico per le polveri, così come la mobilità rimane il punto più critico per gli ossidi di azoto.

Se l’auto infatti concorre all’inquinamento dell’aria, sappiamo bene come non sia l’unica responsabile delle emissioni nocive in atmosfera. Gli assessori regionali all’Ambiente hanno quindi sottolineato il fatto che verranno presi provvedimenti anche in altri ambiti. Provvedimenti che verranno ridiscussi in autunno, “in modo tale da valutare quali ulteriori modifiche da attuare dal primo di gennaio 2021”.