Come si mette a punto una sportiva come la Pininfarina Battista, con i suoi 1.900 CV di potenza? Ne abbiamo parlato con l’ingegnere responsabile del progetto, Paolo Dellachà, di rientro dai test svolti con la hypercar elettrica sulle piste di collaudo di Nardò.
Come potete ascoltare nel video, i collaudi sui tracciati di prova dell'impianto pugliese si sono concentrati soprattutto sulla messa a punto della dinamica di guida della Battista, per far dialogare tra loro i 4 motori elettrici (uno per ruota), l’erogazione dell’energia della batteria e la gestione delle prestazioni da parte dell’elettronica. Senza per questo “sprecare” l’occasione di poter usare il famoso anello di alta velocità di Nardò.


2,6 milioni di euro, 150 unità
Oltre a riassumere nella tabella in fondo all'articolo le principali caratteristiche tecniche di questa sportiva con quattro motori elettrici (uno per ogni ruota), vi ricordiamo anche la sua architettura: il pacco batterie è disposto "a T" lungo il tunnel centrale della scocca in fibra di carbonio, con le strutture frontale e posteriore in alluminio. I freni carboceramici da 390 mm di diametro, invece, hanno pinze a 6 pistoncini.
Per quanto riguarda il prezzo, si parla di 2 milioni e 600 mila euro, per una produzione fissata in una serie di 150 esemplari, assemblati in Italia e realizzati da un team di italiani di cui – oltre all’ingegner Dellachà di questa intervista - fanno parte tra gli altri anche Giulio Morsone (Chassis Engineer), Luca Borgogno (Chief Design Officer), Dave Amantea (Head of Exterior Design) e Sara Campagnolo (Head of Colour and Materials Design).


Mahindra e Pininfarina
Senza dimenticare Georgios Syropoulos e l’ex pilota di Formula 1 Nick Heidfeld (i collaudatori di riferimento del progetto), René Wollmann (Director Sports Car), e il coinvolgimento - soprattutto per la gestione delle batterie - anche del team di Formula E della Mahindra. Costruttore indiano che, nel 2015, ha preso il controllo societario di Pininfarina per quel che riguarda il centro di design e ingegneria, e che ora con l’elettrica Battista lancia anche il marchio Automobili Pininfarina.
Gemelle diverse con Rimac
La progettazione e lo sviluppo della Pininfarina Battista sono stati portati avanti nella sede storica del carrozziere torinese, a Cambiano, con un ampio utilizzo del simulatore di guida della Danisi Engineering. L’obiettivo, infatti, era quello di dare fin da subito un’anima da granturismo a questa sportiva, che la differenziasse dalla parente più estrema, la Rimac C_Two.
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Fotogallery: Pininfarina Battista - I test di collaudo a Nardò
Pininfarina Battista